"Una grande lezione di educazione civica". Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, commenta il gigantesco corteo che sta sfilando a Roma e in molte altre città di Italia indetto dal mondo della Scuola contro il decreto Gelmini.
"Una bella dimostrazione di protesta pacifica - ha aggiunto Cogliati Dezza - e allo stesso tempo determinata a difendere un diritto fondamentale come l'istruzione. Un vero smacco per chi ha provato a sminuire la forza e la concretezza del movimento".
Insieme al presidente di Legambiente e a moltissimi rappresentanti e gruppi dell'associazione venuti da tutta Italia ci sono anche 30 sindaci di piccoli comuni arrivati a Roma per manifestare il forte dissenso verso il provvedimento che porterà alla chiusura di moltissimi plessi scolastici nei comuni minori.
Il dimensionamento degli istituti e plessi scolastici, previsto dal Piano Programmatico della Scuola del dl Gelmini, colpirà infatti particolarmente i comuni al di sotto dei 5000 abitanti che in molti casi rischiano di veder chiusa la scuola dal prossimo anno scolastico. Un totale di 4200 plessi scolastici in meno, a danno delle aree più marginali del Paese: queste le conseguenze dei tagli previsti dal decreto Gelmini che, secondo le previsioni, lascerà 800 piccoli comuni senza scuola, con un taglio nazionale dell'organico docente di 87mila cattedre e circa 44mila posti del personale Ata in tre anni. A farne le spese in termini di disagio saranno le famiglie e gli enti locali che dovranno sostituirsi allo Stato per garantire il diritto allo studio nelle realtà più svantaggiate, come le aree del Mezzogiorno.
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