Per Alfredo Cucciniello, presidente dell'Us Acli, «si tratta di una pericolosa inversione di tendenza rispetto ad un recente passato nel quale gli interventi del Governo avevano assicurato condizioni sufficienti per lo sviluppo di tutto lo sport. I tagli previsti colpiscono indiscriminatamente lo sport di vertice e di prestazione - che tanti successi internazionali regala al nostro Paese - e lo sport di cittadinanza, che coinvolge milioni di cittadini e si manifesta quale formidabile strumento di socializzazione, di promozione e tutela della salute, di formazione e di educazione, di salvaguardia e valorizzazione dell'ambiente, di inclusione e coesione sociale».
«Come giustamente osserva il Presidente Petrucci, si rischia una vera e propria paralisi del mondo sportivo, non giustificata dai pur necessari sacrifici imposti dall'attuale fase di crisi a tutti i settori della vita del Paese. Come Unione Sportiva Acli, siamo particolarmente indignati ed esprimiamo il nostro dissenso - conclude Cucciniello - per la ulteriore penalizzazione dello sport di cittadinanza, già mortificato dalle misure assunte dal Governo con il Decreto Legge n. 93 del 28 maggio 2008, proprio nel momento in cui autorevoli Ministeri diffondono documenti sulla vita buona e la società attiva».