Siracusa, 22 ottobre 2008
"Che una persona sola possa vincere 100 milioni di euro al Superenalotto è uno sfregio, nel momento in cui la Caritas parrocchiale (come anche quella vicariale e nazionale) distribuisce latte, indumenti e aiuti alle famiglie in gravi difficoltà economiche" e quindi "Invito gli italiani a scrivere una mail al Presidente della Repubblica, garante di tutti, per richiamare la sua attenzione sul problema".
Ad alzare la voce contro il supermontepremi in palio del Superenalotto è don Fortunato Di Noto, il sacerdote che con la sua Associazione Meter (www.associazionemeter.org) da anni lotta contro la pedofilia e a difesa della famiglia.
PROVOCAZIONE. Il sacerdote lancia una provocazione "che non è una provocazione, è qualcosa di più: in Italia ci sono 20 milioni di nuclei familiari. Se dessimo loro 50 milioni del montepremi avremmo dato un aiuto concreto". E continua: "100 milioni non sono facili da gestire. E non vorrei che andassero a qualcuno già ricco". Per cui: "Se è vero come è vero che lo Stato garantisce pari opportunità e dignità a tutti i suoi connazionali cittadini, allora ci deve essere un atto di comunanza, di vicinanza. Diamo una quota consistente della vincita a un fondo per le famiglie indebitate, per chi non riesce a pagare il mutuo".
APPELLO A NAPOLITANO. Don Di Noto non è nuovo a esperienze simili: 13 anni fa lanciò l'"operazione tre candele". Ricorda: "C'erano e ci sono famiglie senza energia elettrica. Due famiglie nella mia parrocchia, con bambini, mi chiesero in pieno inverno tre candele per la luce e per scaldarsi. Fu una vergogna, - sottolinea - poi dal Nord mi portarono un carico di viveri e le aiutammo". Ma la questione morale rimane: "Invito tutti a scrivere una mail al nostro Presidente della Repubblica, richiamiamo la sua attenzione. Che 100 milioni possano essere vinti solo da una persona è vergognoso nel momento in cui ci sono 15 milioni di italiani a rischio povertà", conclude.