I genitori sono preoccupati e molto, anzi hanno proprio paura. Come Associazione dei genitori abbiamo purtroppo il polso della situazione in tempo reale e abbiamo voluto stilare una sortta di graduatoria delle preoccupazioni delle famiglie.
Prima in assoluto è la paura del maestro unico. Perché è universalmente riconosciuto che quando tuo figlio ogni mattina ha mal di stomaco e piange perché ha paura di 'quella' maestra ti senti lacerare dentro. Sempre più spesso classi intere di genitori ci convocano allarmati per affrontare insieme il clima pesante di 'quella' classe, e se la situazione in qualche modo viene affrontata e gestita, molto del merito va ai dirigenti scolastici e soprattutto agli altri docenti della classe, che pagano il peggiore scotto della situazione creatasi.
Che succede, si chiedono universalmente i genitori, se il maestro diventa uno solo? "Statisticamente -ha detto lapidariamente un babbo- fra due insegnanti almeno uno è bravo, ma se ce n'è uno solo...". Ci sono persone anziane che ancora hanno i sudori freddi al pensiero dell'antico maestro: le famiglie sanno e non dimenticano. Paure ingiustificate? Forse. Fatto sta che alle paure si replica male. Disquisiscano pure politici e media, ognuno sa cosa pensare.
Poi viene la paura che il tempo pieno chiuda e di non avere più dove lasciare i figli. Vuoi mettere la scuola con il suo progetto educativo studiato appositamente per tuo figlio, rispetto a un doposcuola qualsiasi, per quanto buono possa essere? e se poi fosse a pagamento?
Ci si preoccupa anche per i contenuti dell'apprendimento: i nostri figli impareranno abbastanza se il tempo-scuola diminuisce? e l'inglese, affidato ai maestri di classe: come faranno i nostri ragazzi a superare l'ostacolo della lingua straniera e a giocarsi a pieno titolo il loro ruolo di cittadini europei?
Altra paura è quella di essere strumentalizzati dai docenti: c'è il rischio che il figlio venga penalizzato se la famiglia non partecipa alle manifestazioni anti-Gelmini? E di tutti questi proclami della destra e della sinistra c'è da fidarsi? I genitori vorrebbero affidarsi "a pareri che vadano oltre l'interesse di parte e che aiutino a capire ciò che sta succedendo", ed è questo che come Associazione di Genitori stiamo cercando di fare.
I più avvertiti si fanno carico delle future tensioni sociali. "I nostri figli vivono quotidianamente l'integrazione a scuola. Che succederà, si chiedono, quando l'extracomunitario diverrà un estraneo e perciò un potenziale nemico? A che servono le pubblicità progresso se poi non si opera nella concretezza del quotidiano?".
Le tensioni che attraversano trasversalmente le famiglie di superiori e università sono legate alla preoccupazione che i ragazzi non si preparino adeguatamente e non siano competitivi sul mondo del lavoro. Oggi va ad aggiungersi, quale amaro corollario, anche la paura che con le occupazioni si perda troppa scuola e che il taglio delle risorse per il funzionamento dei laboratori renda sempre più teorica e meno efficace preparazione dei nostri studenti.
Alle superiori le preoccupazioni principali le hanno i genitori dei licei. "Avrò sbagliato a consigliargli la scuola?" si chiedono angosciati in molti adesso che il mercato del lavoro per i laureati sembra improvvisamente chiudersi. Vera e propria angoscia attanaglia infine le famiglie degli universitari.
"Sono tre anni che non andiamo più in ferie per mantenere mio figlio agli studi -testimonia preoccupata una mamma- Se in Parlamento approvano le Fondazioni e le rette passano da millecinquecento a cinque/seimila euro l'anno saremo costretti a fargli interrompere l'università.
Non è giusto che debba smettere, si era impegnato tanto e stava riuscendo bene".
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