Allarmanti dati diffusi oggi dall'Istituto Superiore di Sanità che rilevano una crescita del consumo di alcolici fra i minori.
"I dati di oggi", ha dichiarato Maria Rita Munizzi, Presidente Nazionale del Moige, "confermano nuovamente che il problema del consumo di alcol è molto diffuso fra giovani e giovanissimi. E' giunto però il momento di rispondere con azioni concrete alla divulgazione di dati così allarmanti, innanzitutto attraverso l'innalzamento a 18 anni del divieto di vendita e somministrazione di alcolici e predisponendo attività di sensibilizzazione e comunicazione dirette ai giovani e ai genitori per diffondere una cultura del bere responsabile e moderato. E' necessario, inoltre, stimolare nei giovani lo sviluppo dell'autostima e delle capacità di prendere decisioni con responsabilità, anche andando controcorrente, diventando modelli di riferimento positivo nel gruppo di coetanei".
"Vista l'entità dell'emergenza", afferma Maria Rita Munizzi "chiediamo l'impegno di tutti gli attori, politici, sociali e del mondo dell'industria. Come prima cosa auspichiamo che dopo varie proposte e disegni di legge in materia finora mai approvati definitivamente, si dia un segnale forte, innalzando il divieto di alcolici ai minorenni. Chiediamo, inoltre, un impegno serio anche da parte delle aziende produttrici e degli esercenti, che non possono e non devono sottrarsi dalla loro responsabilità sociale su questa problematica, promuovendo campagne di comunicazione e modalità di vendita volti a favorire un uso responsabile degli alcolici e disincentivandone così l'abuso".
"Vogliamo cogliere l'occasione", prosegue la Presidente del Moige "per richiamare nuovamente l'attenzione su una realtà al di fuori di ogni regola che molto ha a che fare con il problema alcol, ossia le discoteche pomeridiane per minori. Rimangono, infatti, ancora estremamente numerose le segnalazioni da noi ricevute riferite a fenomeni comunemente chiamati ?baby disco', veri e propri luoghi dove ogni divieto di somministrazione di alcolici, e non solo, non viene rispettato, dove bambini e ragazzi spesso ben al di sotto dei 16 anni passano i pomeriggi a stordirsi con quantità smodate di alcol".
Conclude Maria Rita Munizzi, "Infine, altro problema che segnaliamo, è quello della pubblicità di bevande alcoliche in tv: chiediamo che si ponga la massima attenzione sul rispetto del divieto di programmazione delle pubblicità di alcolici durante la fascia protetta.".