Rimini, 20 ottobre 2008 - L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi esprime aperto dissenso rispetto ai contenuti dei due emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza presentati dalla Lega, che prevedono l'istituzione di una tassa di 200 euro a carico dei cittadini stranieri all'atto della richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, o per avviare la pratica di cittadinanza. La tassa si aggiungerebbe agli attuali 70 euro di costi fissi versati dai lavoratori extracomunitari a copertura di spese postali, pagamento del bollo e costo del permesso elettronico . Un'ulteriore aggravamento di oneri dunque, ingiustificabile in quanto già oggi il contributo versato è più che sufficiente a coprire i servizi offerti, spesso inefficienti e caratterizzati da ritardi e tempi burocratici lunghissimi, come l'evidenza quotidiana ci dimostra.

"Ma la cosa che ci lascia più allibiti - afferma Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità - è che questi soldi siano destinati a finanziare fondo per la prevenzione dei flussi migratori, finalizzato a progetti di sviluppo locale nei Paesi, che hanno stipulato o intendono stipulare con lo Stato italiano accordi bilaterali: una tassa umanitaria, di solidarietà e vicinanza verso i paesi poveri, per aiutarli a casa loro. Questo, concretamente, vuol dire gravare le popolazioni in via di sviluppo, ponendo a loro carico ciò che è onere, dovere e obbligo dei paesi sviluppati. Il disimpegno e l'irresponsabilità dei governi del Nord verso una politica realmente solidale ricadono, ancora una volta e con motivazioni strumentali, proprio su coloro verso i quali si hanno gli obblighi. Sarebbe - continua ancora Ramonda - come far pagare ai bambini del Bangladesh gli aiuti umanitari dello Tsunami. Non è così che si conducono serie politiche di cooperazione allo sviluppo".

Sulle politiche del nostro governo in tema di solidarietà e cooperazione internazionale è opportuno ricordare che oggi il contributo italiano ai paesi in via di sviluppo è pari allo 0,09% del PIL nazionale, 322 milioni di euro (l'importo più basso dal 1987!), a fronte di proclami e promesse del tutto differenti: il nostro paese ha formalmente assunto impegni vincolanti con la comunità internazionale per stanziare entro il 2010 lo 0,51%, come tappa intermedia per raggiungere lo 0,7% nel 2015 per la realizzazione degli Obiettivi del Millennio a cui tutti i membri delle Nazioni Unite devono tendere. Il disegno di legge finanziaria 2009 prevede un taglio degli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti ai paesi poveri di oltre la metà delle risorse allocate lo scorso anno.

Alla luce dei dati precedenti è una beffa affermare che per non essere invasi da disperati in fuga dalla miseria bisogna aiutarli a casa loro.
Solo una seria cooperazione allo sviluppo e una vera politica sull'immigrazione possono essere la chiave di volta per il nostro futuro, le uniche politiche in grado di garantire una sicurezza reale e duratura.

Per l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Il Responsabile Generale Giovanni
Paolo Ramonda

Per l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
L'animatore del Servizio Giustizia interazionale
Sandra Talacci

Per info:
Sandra Talacci
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