Dall'America non arriva solo il crollo delle Borse ma anche l'avvisaglia di un periodo nero per il non profit. Dell'argomento si è occupato in questi giorni il Financial Times, che ha dedicato un servizio dal titolo "Charities fear they are next to feel pinch", ovvero "Le organizzazioni umanitarie temono di essere le prossime a sentire la crisi".
Un fenomeno già percepito, di fatto, in Europa, con una evidente diminuzione di donazioni - sia da privati che da aziende - nel corso di quest'ultimo anno e che il Financial Times tenta di registrare dando la parola ad alcune tra le principali organizzazioni che hanno sede a New York e a Boston.
A temere per il proprio futuro sono le ong con i prossimi appuntamenti benefici e di raccolta fondi che per tradizione iniziano a novembre. Jane Aronson, medico pediatra che ha fondato la Worldwide Orphans Foundation di New York, sta già registrando defezioni per i prossimi charity Gala, nonché un calo significativo nella vendita di biglietti per eventi benefici che normalmente davano sold out.
"Per la crisi finanziaria molti tavoli delle nostre cene di gala sono vuoti - ha detto Aronson al Finncial Times - e pensare che gli anni scorsi avevamo tra gli ospiti e i sostenitori proprio Merryl Linch e Lehman".
Le organizzazioni non profit sono dunque pronte a un calo di donazioni, per molti già in atto, anche da parte di sostenitori privati.
L'agenzia americana Giving USA Foundation ha tuttavia analizzato il fenomeno, negli Stati Uniti. comparandolo a altri momenti di profonda crisi, nel 1973 e nel 2001 per la crescita dell'inflazione e nel 1987 quando le Borse crollarono di 18 punti nel giro di pochi giorni. Crisi dalle quali ci si è rialzati.
Del Martin, a capo della Fondazione, ritiene che "le donazioni quest'anno saranno decisamente basse o addirittura in lieve calo: desta preoccupazione la prospettiva di raccogliere fondi in un contesto di recessione così prolungata nel tempo".
Negli Stati Uniti, dove nel 2007 privati e istituzioni hanno effettuato donazioni al settore non profit pari a oltre 300 miliardi di dollari, le donazioni private sono scese del 4% negli ultimi 4 anni; le donazioni alle Fondazioni, che rappresentano il 10% del totale, sono scese dello 0,1%; i contributi delle aziende - il 5% del totale - sono scesi di quasi il 2%.
"E' probabile che i nuovi donatori battano in ritirata - dice Clara Miller, presidente della Non profit Finance Found - mentre i sostenitori di lunga data dovrebbero reggere il colpo".