Tribunale Penale di Bergamo.
Nelle austere sale del Palazzo di Giustizia di Bergamo, nell'Aula della Corte d'Assise ha avuto luogo ieri pomeriggio il processo alla carta organizzato da Cesvi, in collaborazione con Slow Food Lombardia.
In un'aula stracolma, presieduta da Carlo Casti, Governatore Slow Food Lombardia, alla presenza del cancelliere Max Pisu, affrontati gli elementi dell'accusa, presentati dall'Avv. Daniela Rubino, e sentiti gli argomenti della difesa, sostenuta dall' Avv. Ettore Tacchini, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bergamo, sentite le dichiarazioni degli esperti e le testimonianze, la Corte ha infatti dichiarato la carta innocente, scagionandola dalle numerose accuse che, da molti anni, pendevano sulla sua reputazione.
"In nome del popolo lettore e scrivente, in osservanza dei precetti a noi pervenuti per iscritto, e quindi su carta, nell'impossibilità di sottrarci a ciò che è inequivocabilmente annotato su fogli, e nonostante l'imputata abbia cercato di incartare il Collegio sommergendolo di scritti difensivi, di lettere, di libri di supporti cartacei di ogni genere a propria difesa, e tenuto ragionevolmente conto di quanto, sempre su carta, ha offerto a supporto delle proprie accuse il pubblico ministero, la Corte assolve e dichiara innocente l'imputata essendo la stessa indispensabile al nostro vivere civile, alla nostra evoluzione ed alla giusta creazione di un futuro per le generazioni a venire." Recita la sentenza.
"In sostituzione della carcerazione si dispone l'affidamento in prova ai servizi sociali dell'imputata per un periodo pari ad anni due, in attesa di verificare l'effettiva capacità della stessa di raggiungere un uso coerente delle risorse idriche e una adeguata protezione delle stesse dai reflui di produzione di cartiere."
"Si condanna l'imputata perché anche con occultamento di fatti reali e con uso di pubblicità ha indotto all'uso individuale, non ragionevole, di risorse patrimonio del pianeta, per la sua produzione e la immediata distruzione di beni usa e getta e di imballaggi sproporzionati e si richiama una responsabilità delle aziende produttrici e utilizzatrici ad una maggiore consapevolezza del consumo.
La giuria popolare ritiene altresì di non dover procedere in quanto la stessa pare avere già iniziato il percorso volto a rendere ambientalmente ragionevole la coltivazione del materiale necessario per la fabbricazione, accogliendo anzi le istanze di alcune aree del mondo che hanno trovato nella stessa, fonte di crescita e sviluppo sostenibile" conclude la sentenza.
Giangi Milesi, presidente di Cesvi, a proposito del processo, sostiene: "Il processo semiserio è uno strumento formidabile per divulgare con semplicità argomenti complessi e rimuovere pregiudizi diffusi . Quest'anno abbiamo processato la carta per presentare agli italiani le nostre attività umanitarie a favore delle popolazioni native nella Foresta Amazzonica che possono invertire la tendenza all'estinzione e svilupparsi solo attraverso lo sfruttamento sostenibile delle preziose risorse della natura. Da oltre 15 anni lavoriamo in Perù per il progresso delle comunità che vivono nella parte della foresta amazzonica con i maggiori indici di biodiversità. I nostri progetti coniugano il loro sviluppo con la salvaguardia di un ambiente prezioso per le future generazioni".
CESVI - che significa cooperazione e sviluppo - è un'organizzazione umanitaria laica e indipendente (Fondazione di partecipazione, ONLUS - ong riconosciuta e Ente morale), fondata nel 1985 a Bergamo, dove ha la sede centrale.
Opera in tutti i continenti, per affrontare ogni tipo d'emergenza e ricostruire la società civile dopo guerre e calamità; dà vita a progetti di lotta alla povertà, attraverso iniziative di sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione delle popolazioni beneficiarie.