Il Direttore generale dell'UNICEF Ann Veneman ha sottolineato le sofferenze dei bambini Rom e gli sforzi per rafforzare il sistema della giustizia minorile durante una visita di due giorni in Albania. Ann Veneman ha visitato una comunità Rom dove circa 100 famiglie vivono in un campo improvvisato vicino ad una grande discarica di Tirana. «Una bambina di 11 anni mi ha raccontato che non va a scuola perché deve lavorare scavando tra i rifiuti» ha riferito Ann Veneman. «Uno studio recente ha rivelato che vi sono circa 5.000 bambini Rom tra 3 e 16 anni e che solo il 27% di quelli sotto i 6 anni sono iscritti a scuola, mentre il 43% dei bambini Rom tra 15 e 16 sono analfabeti». La situazione della comunità Rom è stata discussa durante l'incontro con il Primo Ministro Sali Berisha, che ha espresso seria preoccupazione per l'emarginazione e le discriminazioni subite dai Rom, e in particolare dai bambini. Il Governo albanese lavora a stretto contatto con l'UNICEF per promuovere la scolarizzazione dei bambini Rom e sta attuando una politica diretta a fornire abitazioni alla comunità Rom. Il Direttore dell'UNICEF ha anche visitato un centro di detenzione minorile a Tirana, in parte assistito dall'UNICEF: un bambino accusato di furto si trovava in detenzione da 7 mesi, in attesa che il suo caso fosse esaminato. «L'UNICEF lavora con il Ministero della Giustizia per garantire il rapido esame dei casi che riguardano minori e l'adozione di sentenze flessibili, alternative alla detenzione ogni volta sia possibile» ha dichiarato Ann Veneman. Un progetto esemplare che viene dall'Italia Il Direttore dell'UNICEF ha incontrato anche il Presidente albanese Bamir Topi, che ha supervisionato la recente riforma della giustizia, soprattutto riguardo agli aspetti riguardanti la giustizia minorile. Ann Veneman ha infine visitato lo YAPS - Youth Albania Professional Service - un esempio di impresa sostenibile che forma e assume giovani emarginati e persone disabili, e che gestisce oggi diverse attività commerciali in tutta Tirana, tra servizi di pulizia e di corriere espresso. «Il progetto YAPS è stato promosso, avviato e sostenuto nel 2000 dall'UNICEF con il contributo di piccoli e grandi donatori italiani», ha ricordato il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora. «Grazie alla generosità di molti donatori italiani, tra cui spiccano Banca Intesa e l'Università Bocconi di Milano, tra il 2001 e 2003 l'UNICEF Italia ha potuto destinare al progetto oltre 562.000 euro, consentendo la creazione di un sistema di servizi efficiente e sostenibile, che coinvolge attivamente giovani ed adolescenti socialmente svantaggiati contribuendo a migliorarne condizioni e prospettive future».

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