In occasione dell'Anno Europeo del Dialogo Interculturale il Cesvot pubblica il volume Cittadinanze sospese. Per una sociologia del welfare multiculturale in Toscana di Carlo Colloca dell'Università di Firenze (I Quaderni, Cesvot, n. 40, settembre 2008).
Il volume, frutto di una ricerca promossa da Cesvot e condotta dal Ciuspo -Centro Interuniversitario di Sociologia Politica dell'Università di Firenze, si sofferma sulle nuove sfide ed i nuovi interrogativi in tema di cittadinanza e di integrazione sociale che i processi migratori pongono ai governi locali in Toscana.
L'indagine prende in esame le politiche per l'integrazione degli enti locali guardando alle forme di partecipazione, ai soggetti coinvolti, ai servizi offerti sul territorio, al ruolo dell'attore pubblico e del Terzo Settore.
La Toscana rappresenta un caso di studio particolarmente interessante essendo una delle regioni "a maggiore capacità attrattiva", accogliendo l'8% degli stranieri residenti in Italia, dopo Lombardia (24,8%), Veneto (11,9%), Emilia Romagna (10,8%) e Piemonte (8,6%).
Attraverso interviste ad assessori e attori della società civile (operatori dei servizi sociali, soggetti del Terzo Settore e rappresentanti delle comunità straniere), lo studio della normativa regionale e nazionale, l'analisi dei dati relativi all'immigrazione in Toscana, il volume ricostruisce quelli che sono i principali modelli d'intervento degli enti locali toscani in tema di immigrazione e integrazione.
Secondo Colloca, in Toscana esistono almeno tre diversi modelli di welfare locale multiculturale.
Tre diversi modi di "fare rete" e integrazione sul territorio che l'autore individua attraverso lo studio di tre enti locali: il Comune di Firenze, il Circondario di Empoli e la Provincia di Pisa. Se il Comune di Firenze - sede della più alta concentrazione di immigrati della regione - attua soprattutto una politica di "prima accoglienza" e affida buona parte della gestione dei servizi al Terzo Settore, la Provincia di Pisa e il Circondario di Empoli hanno puntato, invece, sull'istituzionalizzazione di alcune esperienze del Terzo Settore e su azioni partecipate e integrate sul territorio.
"Gli enti locali, pur non potendo incidere su questioni giuridiche cruciali quali l'accesso alla cittadinanza o il diritto di voto, possono rendere effettivo il riconoscimento delle differenze culturali sul territorio e - sottolinea Carlo Colloca - ridurre quello stato di integrazione 'dimezzata' e di precarietà che fa sentire gli immigrati soggetti dalla cittadinanza ?sospesa'".
"Quella condotta da Ciuspo è una ricerca importante - commenta Patrizio Petrucci presidente di Cesvot - che offre molti spunti di riflessione. Da questa indagine appare chiara la necessità di passare da un tipo di welfare assistenziale ad un sistema di protezione sociale che solleciti il coinvolgimento e la responsabilità civica del cittadino. Un passaggio nel quale il volontariato gioca un ruolo fondamentale.
Il volontariato dà infatti un contributo importante al nostro sistema sociale, anche e soprattutto nell'ambito dell'accoglienza e dell'integrazione dei cittadini stranieri. Spesso gli aspetti più innovativi di questo sistema sono proprio il prodotto della sperimentazione del Terzo Settore.
Ma il contributo del volontariato non si esaurisce nel servizio reso; la sua più grande forza sta nel creare e rafforzare i legami sociali e promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica".
Il volume è consultabile online sul sito
www.cesvot.it (pubblicazioni>periodici>quaderni).
Cristiana Guccinelli
Responsabile Settore Comunicazione, Promozione e Ufficio Stampa
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