di Paolo Manzo
In relazione agli articoli di recentemente apparsi, riguardanti le Ong italiane, Movimondo ritiene opportuno svolgere alcune precisazioni
Movimondo (inizialmente con il nome di MoLiSv) è una delle più antiche Organizzazioni di cooperazione internazionale italiane. Opera da oltre 34 anni in decine di paesi del Sud del mondo dove ha realizzato centinaia di progetti di cooperazione a favore delle popolazioni più svantaggiate nell'ambito della lotta alle malattie endemiche ed alla povertà estrema, dell'aiuto alimentare, del sostegno dei bambini e degli adolescenti, della difesa dei diritti umani. Decine di migliaia sono stati, in tutti questi anni, i beneficiari delle nostre attività. Attività che sono state sempre sottoposte a monitoraggio, controllo e valutazione da parte degli organi preposti, e che hanno spesso ricevuto segnalazioni ed encomi per la loro qualità, efficienza ed efficacia.
Alcune organizzazioni italiane ed europee che ricevono o hanno ricevuto finanziamenti comunitari per le proprie attività, sono sottoposte, da circa due anni, ad indagini da parte della Commissione europea: fra queste organizzazioni vi è anche Movimondo. Le Autorità stanno verificando alcuni specifici atti amministrativi compiuti dalla precedente dirigenza della nostra Ong. Ci siamo messi immediatamente a disposizione delle istituzioni preposte a queste verifiche, collaborando pienamente con loro.
E' stato aperto, a questo riguardo, anche un procedimento da parte della Magistratura italia na, non - come erroneamente è stato scritto- verso Movimondo, bensì verso alcune persone (tra le quali un socio, che subito si è autosospeso, ed un ex socio della nostra Ong) e, qualora venissero accertate responsabilità di qualsiasi natura Movimondo sarebbe parte lesa e, come tale, attuerebbe tutte le iniziative a tutela degli interessi della Ong.
L'assemblea dei soci di Movimondo da tempo aveva sollecitato azioni per ridurre la concentrazione di potere in ambito amministrativo ed aumentare la trasparenza e per questo, alla fine del 2003, era stato avviato un profondo rinnovamento culminato, il 27 marzo del 2004, nella elezione di un nuovo Presidente, Donato Di Santo, e di un nuovo Consiglio Direttivo.
I nuovi organismi hanno immediatamente avviato l'opera di ristrutturazione interna tesa a superare la citata concentrazione di competenze e poteri, in ambito amministrativo, mettendo in atto misure volte ad assicurare il controllo, da parte degli organi associativi, sullo svolgimento delle attività amministrative ed operative. In tale contesto, sono state deliberate ulteriori procedure di verifica gestionale ed amministrativa interna e Movimondo ha provveduto anche a munirsi di rigorosi modelli organizzativi ai sensi del D.lgs 231/2001.
Purtroppo, mentre gli accertamenti -relativi ad un periodo ben delimitato della precedente gestione- sono ancora in corso e non si è ancora giunti ad una conclusione, la Commissione europea ha preso a pretesto la stessa esistenza degli accertamenti per bloccare ogni finanziamento, non solo in relazione a progetti in corso ma, addirittura, in relazione a progetti già realizzati. In questo modo non solo si contraddicono i fondamenti dello stato di diritto, ma si colpisce la stessa possibilità di continuare a vivere di Movimondo e si vanificano gli sforzi della nuova gestione, che proprio della trasparenza ha fatto la stella polare del proprio agire. Si colpiscono soprattutto, e molto duramente, centinaia e centinaia di persone dei paesi del Sud del mondo dove i nostri progetti di cooperazione sono in corso di realizzazione.
L'indebito blocco dei pagamenti dovuti per progetti già realizzati e dei finanziamenti per i progetti in corso ci ha indotto alla decisione dell'azzeramento dei costi di struttura, licenziando tutto il personale dipendente ed i collaboratori. Moltissimi tra loro, essendo anche soci di Movimondo, stanno da mesi collaborando volontariamente e gratuitamente al sostegno della Ong, per l'avanzamento delle attività di cooperazione internazionale.
Il 30 maggio 2005, una settantina di importanti personalità delle istituzioni, della politica e della società civile, hanno sottoscritto un appello (che alleghiamo al presente comunicato) rivolto al Presidente della Commissione europea, Barroso, nel quale si lancia un allarme a favore della "nuova Movimondo" che in questo ultimo anno si sta costruendo, che rimane una componente importante, oltre che storica, della società civile italiana.
In quel testo, da noi reso pubblico ben prima degli articoli apparsi sul quotidiano Il sole-24 ore, si conferma la disponibilità massima di Movimondo a collaborare per la ricerca di eventuali irregolarità e/o frodi e individuarne le responsabilità, nello spirito delle posizioni espresse pubblicamente dal Direttore di Olaf (l'Ufficio antifrode europeo), dott. Bruener. Temiamo, però, che tale spirito sia tradito da alcuni funzionari comunitari che, indifferenti alla specifica realtà ed al valore sociale delle Ong (e tra queste di Movimondo), si concentrino su aspetti solo formali, montando una sorta di "caccia alle streghe" (le quali, in questo caso, sarebbero le Ong), non tenendo in nessun conto il contesto, spesso difficilissimo, in cui si svolge il loro lavoro nei paesi del Sud del mondo, spesso in situazioni disperate e/o di conflitto bellico interno. Queste operazioni vengono condotte dalle Ong con fondi destinati a spese amministrative pari a circa il 6% del finanziamento gestito, mentre le consulting private e molte agenzie internazionali, possono avvalersi di percentuali triple e quadruple, grazie alle quali hanno tutta la possibilità di avere maggiore accuratezza negli aspetti formali: nonostante questo, raramente raggiungono la stessa efficacia nei risultati conseguiti sul campo.
Infine cogliamo questa occasione per rassicurare tutti coloro, enti pubblici e privati cittadini, che hanno contribuito a finanziare nostri interventi in corso che, sia pure nelle gravi difficoltà causate dalla crisi in atto, l'attività di Movimondo continua e faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per raggiungere gli obiettivi prefissati. Anzi, a questo riguardo, la fiducia e la solidarietà di tanti cittadini ci dà la forza e la determinazione per non demordere e per utilizzare tutte le nostre energie al fine di superare questa difficile fase, con ancora più trasparenza e con la tradizionale efficacia che ci ha contraddistinto in tutti questi anni, nel sostegno ai processi di sviluppo nei paesi del Sud del mondo.
PRECISAZIONE: in allegato al nostro comunicato, segnaliamo alcune precisazioni puntuali sulle quali chiediamo una rettifica al quotidiano Il sole-24 ore:
1. Contrariamente a quanto scritto in uno degli articoli, Movimondo non ha mai avuto un fornitore "esclusivo".
2. Contrariamente a quanto affermato in uno degli articoli, la ditta con cui era stato stabilito un rapporto "fiduciario" ha operato acquisti per Movimondo in misura largamente inferiore al 50% della totalità degli esborsi registrati da Movimondo nello stesso periodo nel capitolo di spese relativo alle forniture.
3. Movimondo non ha alcun rapporto "fiduciario" in essere con alcuna ditta relativamente agli acquisti.
4. Nell'operatività dei progetti, i preventivi dei materiali sono sempre sottoposti ad esamina e approvazione del finanziatore prima degli ordini: in sostanza la Commissione Europea esprime un parere di conformità monitorando l'esecuzione dell'intervento in corso d'opera e da tali valutazioni Movimondo ha sempre ottenuto pareri positivi a conferma della congruità del rapporto qualità/prezzo dei beni forniti. L'ipotes i, contenuta in uno degli articoli, di "ricarico fino al 500%" sul prezzo di alcune forniture è stata contestata alla ditta e non a Movimondo e, per l'appunto, si tratta di un'ipotesi soggetta alle verifiche in corso che, qualora fosse confermata, sarebbe oggetto di rivalsa da parte di Movimondo.
Appello per Movimondo del 30 maggio 2005
Una delle più significative e storiche Ong italiane, MOVIMONDO, sta vivendo una situazione particolarmente difficile ed ingiusta: la sospensione, con effetto immediato, dell'accordo di partenariato con ECHO. Questa decisione di ECHO, assunta a nostro avviso in modo intempestivo e negando ogni possibilità di interlocuzione previa, sta colpendo non solo la possibilità stessa di continuare a vivere di questa Ong ma sta gravemente danneggiando migliaia di beneficiari, i quali si vedono bloccati progetti di cooperazione in corso in decine di paesi del Sud del mondo. Inoltre l'esempio di ECHO viene seguito, di fatto, anche da altre Direzioni ed Uffici della Commissione, in una successione assolutamente preoccupante. L'origine di questo atteggiamento risiede in una indagine in corso da parte di OLAF (l'Ufficio antifrode della CE), al quale va in ogni caso la nostra incondizionata fiducia, che sta verificando alcuni specifici atti amministrativi compiuti dal precedente management della Ong. A tal proposito, nel procedimento aperto dalla Magistratura italiana, MOVIMONDO, qualora venissero accertate responsabilità, si costituirebbe parte lesa.
E' fuori discussione il totale rispetto per le indagini in corso e la completa fiducia nell'opera di controllo delle istituzioni preposte. Non a caso, fin dall'inizio la dirigenza di MOVIMONDO si è messa a completa disposizione delle istituzioni, collaborando pienamente affinché ogni addebito fosse chiarito ed ogni responsabilità personale accertata e, se verificata lesiva delle norme, perseguita. Quello che, invece, appare non solo incomprensibile ma lesivo delle più basilari norme del diritto (le quali garantiscono che, prima della sentenza definitiva, nessuno possa essere considerato colpevole) è che decisioni tanto drastiche siano state prese ad indagini ancora in corso. Si potrebbe verificare la situazione grave e paradossale che, a conclusione dell'opera investigativa delle istituzioni di controllo preposte, l'Ong interessata risulti estranea a qualunque ipotesi di irregolarità ma che le misure "cautelative" adottate abbiano, nel frattempo, determinato un danno irreversibile e mortale all'organismo di cooperazione.
In questa fase vi è una sola Autorità pubblica che ha il potere e, ravvisandone gli estremi, l'obbligo di applicare misure cautelari restrittive della operatività della Ong, e questa è l'Autorità Giudiziaria italiana. Questa Autorità ha ritenuto, eloquentemente, di non adottare alcuna misura di questo genere. Al contrario sta facendo quanto nelle sue possibilità per non intralciare le normali attività operative di MOVIMONDO, come dimostrabile formalmente in qualsiasi momento.
MOVIMONDO esiste da 34 anni, è parte della società civile italiana ed è da sempre una presenza attiva nella solidarietà: fin da quando ospitò nei suoi locali la prima sede italiana dell'ANC di Nelson Mandela (quando questo movimento era ancora clandestino in patria), oppure nelle grandi iniziative a sostegno di Chico Mendes e dei seringueiros dell'Amazzonia brasiliana, per arrivare ai giorni nostri con oltre un centinaio di progetti e attività di cooperazione allo sviluppo in venticinque paesi del mondo, spesso nelle situazioni più difficili e disperate come, ad esempio, a Mindanao (Filippine) dove pochi mesi fa un giovane agronomo, cooperante di MOVIMONDO, è stato sequestrato. I progetti che attualmente MOVIMONDO sta gestendo beneficiano alcune decine di migliaia di esseri umani, tra i più necessitati, e complessivamente in questi trentaquattro anni sono state centinaia di migliaia le persone del Sud del mondo raggiunte dalla solidarietà italiana ed europea attraverso MOVIMONDO.
Per tutte queste ragioni chiediamo che venga sollecitamente revocata la decisione di ECHO e che vengano fatti proseguire i progetti in corso, delle altre Direzioni Generali della CE al fine, e senza intralciare i controlli in corso, di non causare un danno irreversibile e la scomparsa di un organismo importante della società civile italiana.
ELENCO DELLE PERSONALITA' CHE HANNO FIRMATO L'APPELLO
- Giampiero ALHADEFF, Segretario Generale SOLIDAR
- Giuliano AMATO, Senatore Italiano, ex Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, ex Vice Presidente della Convenzione UE per la Costituzione europea
- Fulvia BANDOLI, Deputato Italiano
- Guido BARBERA, Delegato Ong italiane presso l'UE, Membro del Board CONCORD
- Tino BEDIN, Senatore Italiano
- Paolo BENI, Presidente nazionale dell'ARCI
- Giovanni BERLINGUER, Parlamentare Europeo
- Goffredo BETTINI, Deputato Italiano
- Giovanni BIANCHI, membro Presidenza della Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati, ex Presidente nazionale delle ACLI
- Luigi BOBBA, Presidente nazionale delle ACLI
- Rossana BOLDI, Senatore Italiana
- Rinaldo BONTEMPI, Presidente CIE, ex Parlamentare Europeo
- Gloria BUFFO, Deputato Italiano
- Valerio CALZOLAIO, Deputato Italiano, ex Sottosegretario di Stato
- Sergio CHIAMPARINO, Sindaco di Torino
- Maura COSSUTTA, Deputato Italiano
- Famiano CRUCIANELLI, deputato Italiano
- Massimo D'ALEMA, Parlamentare Europeo, Presidente della Delegazione del PE per i rapporti con il Mercosur, ex Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano
- Tana DE ZULUETA, Senatore Italiano
- Elettra DEIANA, Deputato Italiano
- Leopoldo DI GIROLAMO, Senatore Italiano
- Piero FASSINO, Parlamentare italiano, Segretario nazionale dei DS, ex Ministro della Giustizia
- Giovanni Claudio FAVA, Parlamentare Europeo
- Pietro FOLENA, Deputato Italiano
- Enrico GASBARRA, Presidente della Provincia di Roma
- Fiorella GHILARDOTTI, ex Parlamentare Europeo
- Lilli GRUBER, Parlamentare Europeo
- Antonio IOVENE, Senatore Italiano
- Carlo LEONI, Deputato Italiano
- Giovanni LOLLI, Deputato Italiano
- Maria Rita LORENZETTI, Presidente della Regione Umbria
- Sergio MARELLI, Presidente Associazione nazionale Ong Italiane
- Luigi MARINO, Senatore Italiano
- Piero MARRAZZO, Presidente della Regione Lazio
- Claudio MARTINI, Presidente della Regione Toscana
- Francesco MARTONE, Senatore Italiano
- Marco MINNITI, Deputato Italiano, ex Sottosegretario di Stato
- Luisa MORGANTINI, Parlamentare Europeo, Presidente della Commissione Sviluppo del PE
- Fabio MUSSI, Vice Presidente della Camera dei Deputati Italiana
- Pasqualina NAPOLETANO, Parlamentare Europeo, Vice Presidente del Gruppo Socialista al PE
- Giorgio NAPOLITANO, ex Parlamentare europeo, ex Presidente della Camera dei Deputati, ex Ministro degli Interni
- Raimon OBIOLS I GERMA', Parlamentare Europeo, Presidente della Delegazione per le relazioni con i Paesi dell'America centrale e Presidente della Conferenza dei Presidenti di Delegazione
- Elena PACIOTTI, Presidente della Fondazione "Lelio Basso", ex Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, ex Parlamentare Europeo
- Pier Antonio PANZERI, Parlamentare Europeo
- Josu Mirena PERALES ARRETXE, Coordinatore delle Ong del GRUPO SUR
- Giovanni PITTELLA, Parlamentare Europeo
- Frans POLMAN, Presidente di CONCORD
- Umberto RANIERI, Vice Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, ex Sottosegretario di Stato
- Giampiero RASIMELLI, Portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore
- José Luis RHI-SAUSI, Direttore del CeSPI, Centro Studi di Politica Internazionale, Roma
- Piero RUZZANTE, Deputato Italiano
- Michele SANTORO, Parlamentare Europeo
- Marina SERENI, Deputato Italiano, della Segreteria nazionale dei DS
- Tommaso SODANO, Senatore Italiano
- Valdo SPINI, Deputato Italiano
- Giorgio TONINI, Senatore Italiano
- Patrizia TOIA, Parlamentare Europea, ex Ministro della Repubblica*
- Livia TURCO, Deputato Italiano, ex Ministro della Repubblica
- Tiziana VALPIANA, Deputato Italiano
- Luciano VECCHI, Responsabile relazioni internazionali dei DS, ex Parlamentare Europeo
- Walter VELTRONI, Sindaco di Roma, ex Ministro della Cultura, ex Parlamentare Europeo
- Roberto VILLETTI, Deputato Italiano
- Marta VINCENZI, Parlamentare Europeo
- Luciano VIOLANTE, Presidente dei Deputati DS, ex Presidente della Camera dei Deputati
- Luana ZANELLA, Deputata Italiana
- Mauro ZANI, Parlamentare Europeo, componente la Commissione Sviluppo
- Katia ZANOTTI, Deputato Italiano
- Nicola ZINGARETTI, Parlamentare Europeo e Presidente della Delegazione italiana nel Gruppo socialista al Parlamento Europeo
Vita, 1 luglio 2005