"La ricerca determina la capacità del Paese di progredire, sviluppare nuove tecnologie e restare competitivo e in un momento come questo più che tagliare è necessario investire maggiori risorse su istituti e persone".
Così Legambiente esprime la sua solidarietà ai ricercatori dei vari istituti italiani che stanno manifestando contro l'emendamento del disegno di legge che abolisce la procedura di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione e grava in particolare sul mondo della ricerca. "Da troppo tempo - prosegue la nota dell'associazione - la ricerca è affidata alla passione e alla buona volontà degli studiosi che, accettando precarietà e retribuzioni inadeguate, hanno permesso comunque all'Italia di mantenersi nelle attività di studio internazionali più eccellenti.
E' il momento - conclude Legambiente - di tornare ad investire sulle intelligenze nostrane soprattutto in campo ambientale dove dobbiamo sviluppare al massimo competenze e tecnologie".
L'Ufficio stampa Legambiente
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