CSVnet ha deciso di sostenere i ricorsi delle organizzazioni di volontariato escluse dal contributo del cinque per mille per errori formali.
Per il solo 2006 (unica edizione della misura per la quale si abbiano i dati definitivi degli esclusi), sono ben 5.609 le organizzazioni cancellate dagli elenchi dei beneficiari, il 20% di tutti gli iscritti tra onlus, volontariato, associazioni e fondazioni. Con questa esclusione è stata di fatto cancellata la preferenza data da 644.052 contribuenti nel momento della dichiarazione dei redditi: il 5 per mille, lo ricordiamo, è frutto di una erogazione decisa dal contribuente per la quale lo Stato svolge solo un ruolo di intermediario.
Si tratta di una situazione grave che riguarda sia le organizzazioni sociali che i cittadini che hanno dato loro fiducia, scegliendole come destinatarie del contributo.
Per questo CSVnet, dopo aver appoggiato negli scorsi mesi un'istanza di autotutela sottoscritta da centinaia di organizzazioni e promossa da Vita Magazine, che non ha avuto alcun riscontro da parte del Governo, ha deciso di scrivere ai Ministeri e alle istituzioni competenti (Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Ministero dell'Economia e Finanze e Agenzia delle Entrate) per chiedere loro un intervento urgente che porti alla riammissione delle organizzazioni escluse.
"La mancata convalida degli enti che si sono iscritti alle liste del 5 per mille e hanno commesso solo errori formali - afferma il presidente di CSVnet Marco Granelli - rappresenta la lesione di un diritto soggettivo. In mancanza di atti che risolvano il problema ci attiveremo per tutelare le organizzazioni di volontariato sostenendole nell'azione giudiziaria collettiva".
Intanto CSVnet sta già offrendo alle organizzazioni di volontariato il coordinamento necessario per la raccolta dei dati (legali e "storici" di ricostruzione dei fatti) necessari per predisporre l'azione legale.
"Confidiamo - conclude Granelli - che le forze politiche e di governo riconsiderino le posizioni delle organizzazioni che sono state cancellate dall'elenco del 5 per mille per mere ragioni formali, dovute senza dubbio alla confusione generata dall'avvio di una misura nuova e innovativa, che rappresenta un importante sostegno all'azione del volontariato, oltre che una scelta ben precisa dei contribuenti cui è giusto tenere fede".