"Bisogna riportare i diritti al centro della scena: il diritto di asilo, il diritto dei minori alla protezione, il diritto di tutti i migranti a ricevere un trattamento giusto e dignitoso. Save the Children intende contribuire allo sviluppo di un sistema di accoglienza che riesca a garantire tali diritti per i minori" ha affermato Angela Oriti, Coordinatrice di Progetto di Save the Children Italia, intervenuta venerdì alla seconda edizione della Tavola Rotonda " Gli Uomini della Storia Accanto. Integrazione, dialogo, solidarietà e diritti" svoltasi a Lampedusa e organizzata dalla Fondazione O'Scià di Claudio Baglioni.
Nel periodo che va da maggio ad agosto 2008, i mesi che segnano il picco di sbarchi a Lampedusa, sono giunti 13.009 migranti, di cui ben 1.095 minori, pari all'8, 4% del totale dei migranti. Tra i ragazzi approdati sull'isola, ben 905 sono "non accompagnati", sono cioè ragazzi e ragazze arrivati da soli, viaggiando senza l'assistenza dei propri genitori o familiari. La maggior parte dei minori approdati sull'isola nel periodo di riferimento proviene da zone di crisi come Eritrea, Somalia, Nigeria, ma anche Egitto, Palestina, Ghana, Togo e Sudan.
Il centro di Lampedusa nei mesi scorsi è arrivato ad accogliere, contemporaneamente, quasi 1800 persone e 130 minori. "Le condizioni di sovraffollamento e l'esigenza di gestire i flussi di ingresso non devono in ogni caso pregiudicare i diritti e le garanzie riconosciute ai migranti e in particolare ad alcune categorie più vulnerabili, come i minori non accompagnati." ha affermato Angela Oriti. "E' cioè essenziale che tutti siano informati dei loro diritti prima di procedere al trasferimento nelle strutture di accoglienza, e che vi sia l'opportunità di segnalare alle istituzioni competenti casi di erronee registrazioni dell'età anagrafica, prima che vengano adottati provvedimenti lesivi dei diritti dei minori".
E' in questi casi che Save the Children interviene, segnalando alle istituzioni competenti la presenza di minori erroneamente registrati come maggiorenni all'arrivo ed evitando, in questo modo, che vengano adottate misure come l'espulsione o il trattenimento nei centri.
Nei casi in cui viene richiesto l'accertamento dell'età anagrafica del minore, Save the Children sottolinea quanto sia essenziale che esso venga svolto tenendo conto dei principi stabiliti a tutela del minore stesso: dalla richiesta del consenso, alla consegna della certificazione medica, alla indicazione nel certificato del margine di errore in modo da consentire l'applicazione del principio del beneficio del dubbio, fino alla possibilità di ricorrere contro la decisione adottata sulla base del referto.
L'Organizzazione, infine, sottolinea che non bisogna abbassare la guardia quando i minori identificati come tali vengono trasferiti dal centro di Lampedusa alle comunità di accoglienza sul territorio siciliano.
"Alcune comunità accolgono spesso un alto numero di minori e i tempi per l'avvio di percorsi di tutela e rilascio del permesso, a causa dell'alto numero di minori ospitati, spesso si dilatano enormemente." conclude Angela Oriti. "Accade così che molti ragazzi non riescano a ottenere il permesso di soggiorno prima dei 18 anni e diventino in breve irregolari, perdendo così tutte le garanzie previste dalla legge. Altri ancora, a causa delle condizioni di accoglienza, della carenza di corsi di formazione o attività di inserimento lavorativo di alcun tipo, si allontanano dalle comunità, perdendo, anch'essi, qualsiasi possibilità di protezione.
Dai dati raccolti risulta che centinaia di minori si sono allontanati dalle comunità a partire dal mese di maggio, rischiando di finire in circuiti di sfruttamento".
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070071-23
press@savethechildren.it -
www.savethechildren.it