Il 27 settembre, i riflettori sono sul convegno sui rifiuti a Genova, ma c'è spazio anche per riflessioni sull'acqua bene comune.
E il 28 settembre tutti insieme alla BIODOMENICA 2008,
giornata nazionale dell'agricoltura biologica.
26 settembre 2008 - E' il "Modello Genova" la soluzione che potrebbe scongiurare un effetto Napoli nella gestione dei rifiuti nella nostra regione. E' la proposta che le organizzazioni ambientaliste Legambiente Liguria, Italia Nostra e Associazione Amici del Chiaravagna hanno portato sui tavoli tecnici istituzionali e che domani rilanceranno al convegno "Rifiuti a Genova: da Pontedecimo e Sestri Ponente ad un piano industriale per la città", organizzato dalle 17.30 al Piazzale delle Feste del Porto Antico, all'interno della Fiera del Consumo Critico Fa' La Cosa Giusta! al quale parteciperanno tra gli altri. l'Assessore del Comune Carlo Senesi e delle Provincia Sebastiano Sciortino, Pietro D'Alema Amministratore Delegato dell'AMIU e Federico Valerio di Italia Nostra.
E' un modello che parla di un ciclo integrato dei rifiuti, di impianti intermedi di compostaggio, della messa in un cassetto di soluzioni oramai superate come gli inceneritori, di partecipazione dei cittadini e di un serio impegno sulla raccolta differenziata da parte delle istituzioni, e soprattutto di AMIU, che dovrà presentare un vero e proprio piano industriale per affrontare il problema rifiuti.
Genova, secondo i dati recenti diffusi da Legambiente, è una delle città italiane del Nord più indietro, ferma ancora al 17% della raccolta differenziata con le campane, nonostante gli obiettivi posti dalla legge 152 del 2006 parlino di un 65% entro il 2012 e l'impegno dell'Assessore Senesi del Comune di Genova, che ha già deliberato il raggiungimento dell'obiettivo ambizioso del 45% a Genova entro il 2008, e che potrebbe raggiungere il 60% entro il 2009 grazie a progetti di raccolta differenziata attualmente in forma pilota. Come quello sviluppato nella stessa Sestri Ponente dove grazie alla raccolta porta a porta si sono raggiunti livelli del 55% e che devono essere estesi a tutta la città.
"La collaborazione con gli Enti Locali e con AMIU è comunque positiva", spiega Franco Montagnani, di Legambiente Liguria, "ma c'è ancora molto da fare ed il vero punto di svolta sarà la presentazione di un piano industriale dei rifiuti da parte di AMIU, che possa dare gambe concrete a quello che noi chiamiamo Modello Genova".
Ma alla Fiera Fa' La Cosa Giusta! non si parlerà solamente di rifiuti. Quale acqua stiamo bevendo? Meglio l'acqua del rubinetto o quella imbottigliata e, rispetto alla possibile privatizzazione, quali potrebbero essere le conseguenze sulla nostra bolletta?
Se ne parlerà domani al Banano Tsunami dalle 15.30 all'incontro "Nemmeno per tutta l'acqua del mondo?" moderato da Luca Martinelli di Altreconomia, il mensile che ha lanciato oramai da alcuni anni una campagna nazionale a favore dell'acqua del rubinetto rispetto alla minerale imbottigliata. Una riflessione che però tocca questioni come la privatizzazione delle risorse idriche, degli impianti idrici. Una problematica di attualità anche per il capoluogo ligure. E al quale parteciperanno Carlo Senesi, assessore del Comune di Genova al Ciclo delle acque e delle reti idriche, e Renata Briano, assessore al Patrimonio Naturalistico della Provincia di Genova.
Questo mentre tutto attorno si potranno incontrare i protagonisti delle economie alternative e sostenibili: imprese, associazioni, piccoli produttori. Tutte le "istruzioni per l'uso" per un futuro sostenibile che inizia già oggi, nel nostro salotto, all'interno delle mura di casa nostra.
"FA' LA COSA GIUSTA!, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili a Genova e in Liguria" è realizzata da un coordinamento ligure di cui fanno parte Arci, Fair, il gruppo d'Acquisto solidale Birulò, La Bottega Solidale, Legambiente, Mani Tese Genova, il MDC - Movimento difesa del Cittadino, Rete Lilliput Genova e la Circoscrizione Soci di Banca Etica Genova - La Spezia, su un'idea di Terre di Mezzo Eventi.