Aperti dalla cerimonia inaugurale, giovedì sera, nel Palazzo dei Congressi di Firenze sono in pieno svolgimento i lavori del XX Congresso della Società Italiana per lo Studio dell'Emostasi e della Trombosi. Da oggi a domenica, gli oltre seicento partecipanti scambieranno idee ed esperienze ad un ritmo serrato. Ed è un panorama veramente ampio quello che viene coperto dai temi del congresso. I meccanismi che ruotano attorno alla coagulazione sanguigna, infatti, abbracciano discipline mediche, e quindi patologie, molto diverse tra loro.
Ne è un esempio il lavoro condotto da Silvia Giannini e dai suoi colleghi del Dipartimento di Medicina Interna e del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Università di Perugia, nel quale l'obiettivo è puntato sui malati di AIDS. Per loro vivere più a lungo, grazie alle nuove terapie, significa anche dover fare i conti con le malattie tipiche dell'età che avanza, come quelle cardiovascolari. Situazioni di per sé difficili da affrontare per le persone sane, ma che per i colpiti dal virus HIV assumono contorni ancora più drammatici. Anche perché tendono ad ammalarsi di più rispetto ad altri. La domanda è se sia il virus a favorire l'insorgenza delle malattie cardiovascolari, soprattutto quelle ischemiche, oppure se la causa vada rintracciata proprio nella terapia antiretrovirale (HAART) che sta salvando loro la vita.
I ricercatori perugini, che hanno presentato le loro ricerche nella sessione di oggi, hanno concentrato l'attenzione sui marker di attivazione endoteliale e piastrinica, che hanno un valore indicativo per il futuro sviluppo di patologie cardiovascolari. Dalle loro ricerche è risultato che il livello dei marker è indipendente dalla terapia. In altri termini, sarebbe il virus HIV, non la terapia, il maggiore responsabile della disfunzione endoteliale e dell'aumento di rischio cardiovascolare.
E c'è stato spazio anche per il vino nella giornata di oggi al Congresso SISET. Sono molte le ricerche che confermano gli effetti protettivi di questa bevanda, se consumata moderatamente, sul sistema cardiovascolare.
Ma i meccanismi del fenomeno non sono ancora completamente chiari. Sugli effetti del resveratrolo sulle piastrine del sangue si è concentrata una ricerca condotta dal Dipartimento di Medicina Interna dell'Università di Perugia, dal Dipartimento di Patologia Sperimentale dell'Ospedale Umberto I di Napoli e dall'Istituto nazionale di ricerca per li alimenti e la nutrizione dell'Università La Sapienza di Roma. 20 volontari in buona salute hanno partecipato allo studio bevendo per due settimane 300 millilitri di vino al giorno. Le analisi condotte sul loro sangue hanno mostrato come, anche bevendo quantità moderate, il resveratrolo riusciva ad agire sulla produzione di ossido nitrico da parte delle piastrine, riducendo in questo modo l'attività di queste importanti componenti del sangue. E la riduzione dell'attività piastrinica, bisogna ricordare, è considerata avere un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Ma sarebbe impossibile entrare in tutti i dettagli del congresso di una società che racchiude la sua missione nel simbolo delle due gocce di sangue in equilibrio su una bilancia. L'emostasi, la capacità del nostro sangue di bloccare emorragie, da un lato. La trombosi, quando la coagulazione sfugge al controllo arrivando a bloccare i vasi sanguigni, dall'altro.
E' in questo quadro che si sviluppano simposi, interventi e sessioni di poster scientifici. Con uno stretto rapporto con altre società scientifiche. La giornata di oggi, ad esempio, vede per la prima volta insieme quattro società di alto livello scientifico come SISET, SIMI (Società Italiana di Medicina Interna), FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), che partecipano al simposio congiunto sul Tromboembolismo venoso nei pazienti internistici. E ci sarà anche una squadra internazionale al lavoro: il simposio "Prevenzione e terapia delle emorragie maggiori in pazienti in terapia anticoagulante" vede la collaborazione tra la SISET, la Federazione dei Centri per la sorveglianza della terapia anticoagulante orale e l'americana Anticoagulation forum. Infine il simposio congiunto con l'Associazione Italiana Centri Emofilia affronterà le prospettive terapeutiche e gli scenari a lungo termine della terapia delle emofilie.
Nata nel 1970, la Società Italiana di Emostasi e Trombosi raccoglie oltre 600 soci.
I suoi campi d'indagine principali si riferiscono alle problematiche inerenti la fisiopatologia, la diagnosi e la terapia delle malattie emorragiche e trombotiche.
Per il programma completo del Congresso si invita a visitare il sito web:
http://www.siset2008.org 26 settembre 2008
Per ulteriori informazioni:
Americo Bonanni- 347 9305981
Marialaura Bonaccio - 339 4995848
Raffaella Marino - 328 3613995