Maria Rita Munizzi: "Per le famiglie italiane non si tratta di chiedere aiuto, ma di porre un fine ad una discriminazione e che oltre a non essere più tollerabile è anche incostituzionale: nessun governo finora è stato in grado di rispondere alla Corte Costituzionale che afferma da oltre 30 anni, con differenti sentenze-monito , che il nostro sistema fiscale, contrariamente a quanto previsto dalla Costituzione non solo non promuove la famiglia, ma addirittura la penalizza ".
"La famiglia italiana continua ad essere penalizzata", ha affermato Maria Rita Munizzi, Presidente Nazionale del Moige. "Capiamo perfettamente che la situazione generale non è certo facile, ma il problema non è quello di chiedere aiuti per le famiglie, bensì quello semplicemente di porre fine ad una vera e propria discriminazione, accertata da 30 anni in base a tre sentenze della Corte Costituzionale. Le famiglie italiane oggi hanno estremo bisogno di un sistema fiscale che non penalizzi chi ha figli ma che tenga conto del reale costo dei figli stessi, e le soluzioni ci sarebbero, ad esempio con l'introduzione del quoziente familiare sul modello francese oppure l'introduzione del Bif (Basic Income Familiare), andando oltre il sistema che prevede bonus e detrazioni o deduzioni. Se parliamo poi di consumi primari, per esempio elettricità, gas e nettezza urbana, il prezzo viene addebitato per fasce di consumo per penalizzare chi spreca. Il principio sarebbe giusto ma è male applicato. E' ovvio che una famiglia di 5 persone consumi più di un single, ma ciò non viene calcolato e la famiglia, finendo nella seconda fascia di consumi, paga il tutto a un prezzo più alto, il doppio o anche il triplo. In generale, su molte di queste questioni, per evitare nuove ed ulteriori discriminazioni, noi proponiamo di introdurre nell' iter dei procedimenti normativi una valutazione di impatto familiare (VIF), cioè un indicatore in grado di verificare le conseguenze del provvedimento che si sta assumendo".