Il quinto vertice dell'Unione africana (Ua) che vedrà riuniti a Sirte, in Libia, il 4 e 5 luglio, almeno due terzi dei capi di Stato africani, discutera' della riforma dell'Onu e della designazione, tra i cinque paesi africani candidati, dei due che dovrebbero occupare i due seggi permanenti del Consiglio di sicurezza che nel quadro della riforma potrebbero spettare all'Africa. Anche se non si arrivera' ad una scelta, dovrebbe emergerne un orientamento piu' preciso su quale dei candidati (Sudafrica, Egitto, Nigeria, Kenya e Senegal) è favorito dalla grande famiglia africana ''Il 'Consiglio di sicurezza e di pace' dell'Ua panafricana presenterà al vertice un rapporto sulla riforma delle Nazioni unite'', ha dichiarato oggi a Tripoli il viceministro degli esteri per gli affari africani Ali Triki, soprannominato il 'Monsieur Afrique' del colonnello Gheddafi, aggiungendo che in agenda figurano anche i conflitti in Costa d'Avorio, nel Darfour e in Burundi. La scelta dei due rappresentanti dell'Africa e' comunque ardua e recentemente alcuni dirigenti del continente hanno invitato l'Ua a trovare un accordo al piu' presto, ''per non lasciare che sia la comunitaþ internazionale a decidere'' per l' Africa. Nel gennaio scorso ad Abuja, in occasione del quarto vertice, i capi di Stato avevano deciso di creare un comitato ministeriale ad hoc di 15 membri incaricati di studiare il dossier, e di affidare ad una sessione straordinaria del Consiglio esecutivo dell'Ua l'adozione di una posizione comune. All'ordine del giorno del vertice non figura il contenziosoo tra Sudan ed Eritrea, contro cui Khartoum ha deciso di sporgere denuncia al Consiglio di sicurezza. L'accusa mossa alle autorita' eritree e' di cercare di destabilizzare il regime sudanese offrendo appoggio ai ribelli dell'est del Sudan, dove gruppi armati e esercito regolare combattono da oltre una settimana. ''L'argomento non è in agenda - ha indicato Triki - ma se il Sudan lo chiedesse potrebbe essere esaminato dal summit''.
Vita, 28 giugno 2005