Gopal, una donna di 68 anni, racconta con le lacrime agli occhi: "Nel bel mezzo della notte mi sono svegliata a causa di uno strano rumore. Fra le urla i miei vicini mi hanno detto di raccogliere le mie cose e scappare al più presto, per fuggire alla furia delle acque che stavano arrivando a tutta velocità. In un attimo ho preso i miei ricordi più cari e sono scappata a Purnia con i miei familiari". La casa di Gopal è ancora sommersa sott'acqua ed i suoi campi agricoli sono stati spazzati via.

"La mia più grande preoccupazione era per mia figlia, che era arrivata nella fase finale della sua gravidanza. Dopo aver vagato per le zone distrutte dall'alluvione, siamo giunti in un campo di aiuto governativo, ma la struttura non era adatta per ospitare una donna in cinta e abbiamo deciso di muoverci verso un campo più adeguato." Gopal aveva sentito parlare del campo di emergenza organizzato da SOS Villaggi dei Bambini India e assieme alla sua famiglia hanno deciso di raggiungere la struttura, ma poco prima di arrivare a destinazione, sua figlia ha dovuto partorire proprio sul ciglio della strada. Fortunatamente un collaboratore SOS ha raggiunto la donna ed il neonato, per portarli al campo di emergenza, in cui sono subito stati ricoverati dallo staff medico. La donna ha chiamato il suo bambino "Badh-pidita" che significa all'incirca "Sopravvissuto alle acque". Gopal è felice: "Non trovo le parole per ringraziare le persone che ci hanno aiutato al campo SOS! Con il volere di Dio e grazie all'organizzazione dello staff, mia figlia e il suo bambino sono stati accolti e curati con amore."

Siddhartha Kaul, direttore di SOS Villaggi dei Bambini Asia, spiega che: "Il campo SOS di Adarsh ha attirato molte giovani donne in cinta ed alcuni dei loro figli sono già nati nelle scorse settimane, diventando motivo di gioia per tutti i sopravvissuti accolti nella struttura."

SOS Villaggi dei Bambini ha aperto due campi di emergenza presso le scuole di Belouri a Purnia ed un altro è stato organizzato a Naharia, nel distretto colpito dall'alluvione in Araria.

Al momento un totale di 1.745 persone sono accolte nei tre campi di emergenza SOS, a cui viene offerto un riparo, cibo, vestiti, strutture sanitarie e mediche. Dottori ed infermieri governativi curano quotidianamente i malati ed i feriti, mentre due ambulanze sono pronte a raggiungere le nuove emergenze.

La situazione dell'alluvione sta migliorando con il restringimento delle acque. Il fiume ha portato distruzione in più di 2.400 villaggi, oltre 300.000 persone sono state accolte in 342 campi di emergenza presso le 17 aree afflitte dall'alluvione, senza contare i tantissimi sfollati che ancora rimangono nelle città riparandosi in tende provvisorie.

Il fiume Kosi ha rotto i suoi argini lo scorso 18 Agosto in Nepal, sommergendo moltissime aree abitate e cambiando il suo corso per riversare la distruzione fino nello stato indiano di Bihar.

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