Roma, 19 settembre 2008 - Il parto e la gravidanza come cause di morte per circa mezzo milione di donne che vivono nei Paesi in via di sviluppo.

È quanto emerge dal rapporto "Progressi per l'infanzia" sulla mortalità materna presentato oggi dall'UNICEF.
«Ciò che colpisce subito di questo rapporto» afferma il Presidente dell'UNICEF italia Vincenzo Spadafora «sono le percentuali.
Il 99% dei casi di mortalità materna avviene nei paesi in via di sviluppo. L' 84% sono concentrati in Africa Subsahariana e Asia meridionale, con l'India che detiene il record negativo del 22% di casi sul totale mondiale».

All'origine di molti decessi materni, la mancanza di accesso a una adeguata assistenza sanitaria, la generale condizione di salute delle donne e fattori sociali come la povertà, le disuguaglianze oppure atteggiamenti culturali spesso ostacolo insormontabile per le donne che vogliono accedere all'assistenza pre e post-parto.

«L'istruzione è il tema centrale su cui come UNICEF ci impegniamo e ci impegneremo nei prossimi anni» prosegue Spadafora. «Occorre investire e promuovere accordi in materia di informazione, rendere cosi più consapevoli le donne degli strumenti a loro disposizione tramite i quali possono conoscere le pratiche di assistenza sanitaria, il ricorso ai servizi sanitari durante la gravidanza e il parto, l'educazione alimentare».

«Il rapporto» conclude Spadafora «offre invece un quadro più che soddisfacente sull'Europa Centro-orientale , la CSI ed alcuni paesi del Medio Oriente e del Nord Africa mentre colpiscono, tra i paesi industrializzati, le percentuali di mortalità materna registrati in Estonia e negli Stati Uniti».

Rapporto "Progressi per l'infanzia" sulla mortalità materna (1.41 MB).
 
 
 

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