di Giulio Leben
Sarà probabilmente fissato per il 5 o il 6 luglio prossimi. Si tratta del voto al Parlamento europeo sulla direttiva numero n. Com (2002) 92, con cui si intenderebbe agevolare la politica dei brevetti in campo informatico. L'Ufficio europeo ha rilasciato infatti negli ultimi anni oltre 30mila brevetti di software, che coinvolgono soprattutto tecniche di programmazione o singole righe di codice.
Da anni associazioni, sviluppatori, e semplici cittadini si stanno battendo perché tale direttiva venga emendata, così come è stato consigliato il 24 settembre 2003 dallo stesso Parlamento europeo in prima lettura.
"Se questo non accadrà" dicono dalla Foundation for a Free Information Infrastructure, "gli sviluppatori di software non saranno più padroni di ciò che scrivono e potranno venir portati in tribunale per aver venduto o distribuito il loro software." E aggiungono: "Questo non metterà in pericolo solamente il loro lavoro, ma l'intero settore del software europeo. I brevetti sulla logica pura porranno delle restrizioni anche alla libertà di stampa."
Per questo il 5 o il 6 luglio, in Parlamento Europeo 367 membri su 732 dovranno essere presenti e votare per gli emendamenti.
Raggiunto al telefono, Erik Josefsson, rappresentante della Foundation for a Free Information Infrastructure, non ha dubbi: "Bisogna continuare a sostenere il lavoro di tanti che si oppongono all'azione pressante di lobby da parte delle multinazionali come Ibm, Sun e la BSA, ma bisogna farlo in modo realistico e con dati".
"La Commissione Europea, infatti, ha dichiarato che esiste una "maggioranza economica" a favore dei brevetti sul software. Questo è ciò che ha concluso una consultazione avvenuta nel 2000, quando più del 90% degli intervistati prese posizione contro i brevetti sul software. Allora si sostenne che coloro i quali erano a favore avevano un maggior peso "in termini di investimenti e occupazione".
"Noi, la FFII, crediamo che la Commissione si sia sbagliata, ma questa idea deve essere sostenuta con impegni concreti. Finora, 1,411 imprese, con un minimo di 26,281 addetti e un fatturato totale annuo di 1,796,826,093 EUR, hanno dato fiducia alla FFII per difendere i loro interessi."
Ma cosa può fare un semplice cittadino, un lettore o una lettrice? "Fare pressione sui propri parlamentari europei perché prendano coscienza della materia e facciano il possibile per evitare il peggio". Ha qualche nome da suggerirci in Italia? "Sì: Giuseppe Gargani. E' il Presidente della Commissione Giuridica e per il Mercato Interno del Parlamento Europeo. Ma non solo lui."
Vita, 27 giugno 2005