di Unicef (d.lodi@unicef.it) A 6 MESI DALLO TSUNAMI, DALL'EMERGENZA ALLA RICOSTRUZIONE: RAPPORTO SUGLI AIUTI UNICEF NEI PAESI COLPITI 23 giugno 2005 - L'UNICEF ha diffuso un rapporto sulle attività di soccorso e ricostruzione nei paesi colpiti dal terremoto e dallo tsunami, a sei mesi dalla catastrofe. L'UNICEF e la sua rete di partner hanno conseguito risultati importanti per i bambini e le loro famiglie: ai primi di giugno erano stati vaccinati 1.200.000 bambini contro il morbillo, forniti quasi 850.000 integratori di vitamina A; centinaia di migliaia di persone hanno ora accesso a impianti igienico-sanitari adeguati e oltre un milione di persone al giorno ricevono acqua potabile; 750.000 bambini hanno ricevuto materiale scolastico che ha consentito quasi a tutti di ritornare a scuola due mesi dopo il disastro. Ma ancora più significativo è il fatto che, malgrado i timori iniziali di diffusione delle malattie, nessun bambino è morto a causa di malattie prevenibili conseguenti allo tsunami. Tuttavia c'è ancora molto da fare. Nell'ambito del suo mandato di tutela della salvaguardia dei diritti e del benessere dei bambini, l'UNICEF ha definito piani d'intervento per la fase della ricostruzione e ha iniziato a lavorare con i Governi e i partner nei settori chiave relativi alla salute, all'istruzione e alla protezione dei bambini della "generazione tsunami". L'UNICEF prevede di spendere in totale 306 milioni di dollari tra aiuti di emergenza e progetti di prima ricostruzione entro il 2005. Una somma aggiuntiva di 216 milioni dollari è stata ricevuta per il lavoro di ricostruzione a lungo termine. Ognuno degli otto paesi colpiti ha necessità differenti, dalle scuole da ricostruire ad adeguati sistemi idrici e sanitari da realizzare. L'UNICEF sta sostenendo la ricostruzione di ciascun paese, in raccordo con i piani complessivi di ricostruzione definiti da ciascun governo. La maggior parte degli aiuti UNICEF si concentra, anche per la fase della ricostruzione, in Indonesia e Sri Lanka, i due paesi maggiormente devastati dallo tsunami. Indonesia La priorità dell'UNICEF in Indonesia riguarda l'istruzione, per la quale è stato stanziato circa il 60% del budget messo a disposizione del paese, quasi 190 milioni di dollari. L'UNICEF ha stanziato 90 milioni di dollari per costruire 300 nuove scuole e ricostruirne altre 200 a Banda Aceh e Nias entro i prossimi due anni. Come misura temporanea, l'UNICEF ha avviato, con l'OIM, la realizzazione di 200 scuole temporanee prefabbricate, per consentire la piena ripresa dell'anno scolastico, che inizia il 18 luglio. Altri settori chiave sono la sanità e l'acqua, nei quali l'UNICEF provvede con interventi nelle infrastrutture, forniture e programmi di formazione per le comunità colpite. Sri Lanka L'ufficio UNICEF in Sri Lanka ha definito un programma triennale che comprende tutte le attività di emergenza e di recupero, con un budget di 136 milioni di dollari. Il programma comprende un piano d'azione per rispondere alle necessità di 550.000 sfollati, con forniture di acqua potabile e servizi sanitari, costruendo tra l'altro 4.400 impianti igienici, 6.300 pozzi e 1.600 bagni. L'istruzione è parimenti uno dei settori prioritari: l'UNICEF aiuterà il Governo a ricostruire 25 scuole e continuerà a distribuire materiale scolastico essenziale per gli studenti di tutte le zone colpite.

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