L'inizio dell'anno scolastico per i bambini palestinesi è segnato da mille difficoltà. Mentre lo sciopero degli insegnanti blocca le lezioni in molte scuole a Gaza, dati diffusi da UNICEF e UNRWA (l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi) segnalano un preoccupante calo della frequenza scolastica.

Nel corso dell'ultimo anno 3.400 bambini hanno abbandonato la scuola.

Insieme al calo del rendimento scolastico (insufficienze del 40% per l'insegnamento dell'arabo, e del 50-60 % per la matematica nello scorso anno), questo dato indica un'inquietante inversione di tendenza, considerato il tradizionale elevato livello d'istruzione dei palestinesi nel contesto regionale del Medio Oriente.

Un sistema scolastico al collasso
Le ragioni sono evidenti, come emerge dai dati forniti da UNICEF e UNRWA.
Nel Territorio Palestinese Occupato (TPO) i bambini in età scolare sono quasi 1,1 milioni: il 70% frequenta le 1.833 scuole statali, il 23% le 308 scuole gestite dall'UNRWA e il restante 7% scuole private.

L'85% delle scuole gestite dall'UNRWA a Gaza e il 6% in Cisgiordania sono costrette a doppi turni a causa di sovraffollamento e mancanza di materiali, così come accade per un quinto delle scuole statali.

Ciò significa giornate scolastiche più corte e minor tempo a disposizione per imparare.

Il peso dell'occupazione sul diritto all'istruzione
Durante l'anno scolastico 2007-2008 le operazioni militari israeliane hanno impedito nelle scuole dell'UNRWA lo svolgimento di 256 giornate di lezione, pregiudicando il diritto all'istruzione di circa mezzo milione di scolari.
In Cisgiordania, gli scolari devono superare qualcosa come 600 barriere - che vanno da terrapieni a check-point militari - per recarsi ogni giorno a scuola. Secondo i dati a disposizione dell'UNICEF, nella scorsa estate, prima della riapertura delle scuole, si sono registrati 15 attacchi a edifici scolastici da parte dell'esercito israeliano e altri 8 compiuti da coloni israeliani contro scuole palestinesi.

Anche quando non è la violenza a mettere a rischio il diritto all'istruzione dei bambini palestinesi, questo viene pregiudicato da altri fattori direttamente collegati al conflitto, come le limitazioni di movimento e la povertà in cui è sprofondata la popolazione palestinese.
A Gaza il blocco israeliano - in vigore ormai da 14 mesi praticamente su tutti i beni in entrata - costringe le scuole palestinesi a barcamenarsi tra mancanza di materiali didattici, acqua ed elettricità.

I prezzi delle uniformi scolastiche sono aumentati del 50-100%. Progetti di ricostruzione dell'ONU per oltre 90 milioni di dollari, comprendenti anche scuole, restano sospesi a Gaza per l'impossibilità di far entrare i necessari materiali di costruzione. E con l'economia sull'orlo del collasso, molti genitori non sono più in grado di mandare i loro figli a scuola.

Ma il diritto all'istruzione è solo uno dei tanti diritti negati ai bambini palestinesi: altri 382 bambini palestinesi mancavano all'appello alla riapertura dell'anno scolastico, ripreso alla fine di agosto, nel Territorio Palestinese Occupato: 82 perché uccisi nel corso del 2008 - 76 nel conflitto con Israele (69 dei quali a Gaza) e 6 durante le violenze tra fazioni palestinesi - e 300 perché detenuti nelle carceri israeliane; tutti vittime della violenza che segna la vita quotidiana dei bambini palestinesi.

Per saperne di più
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4772

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