L'agroalimentare italiano, settore trainante della nostra economia, non brilla solo per le preziose eccellenze qualitative note nel mondo, ma anche per il gran numero dei controlli e delle ispezioni sistematicamente effettuate dai diversi organismi preposti a garantire la legalità e la sicurezza in un comparto produttivo intimamente legato anche alle nostre questioni culturali, identitarie, tipiche.

Un lavoro che ha portato nel 2007 a ingenti sequestri evitando che sulle tavole degli italiani arrivassero prodotti scaduti, contraffatti, in cattivo stato di conservazione o di origine incerta.
Non mancano infatti i casi eclatanti di sequestri ed arresti nell'ambito di indagini che hanno visto coinvolti diversi attori, dagli allevatori e i veterinari impegnati in una truffa che ha riguardato numerosi allevamenti di bufale infette, ai casi di truffa ai danni dei prodotti Made in Italy, piuttosto che le ripetute azioni contro la diffusione illegale di cibi scaduti, mal conservati, rietichettati, spesso provenienti dalla Cina e destinati proprio al consumo nei ristoranti cinesi.

In particolare, ammonta a 22 milioni di euro il valore dei sequestri effettuati dall'ICQ (Istituto Controllo Qualità del ministero delle Politiche Agricole), a seguito di 733 sequestri e 478 notizie di reato registrate nel corso delle 39.500 ispezioni realizzate. Nell'ambito del Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di Ogm il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha invece analizzato 803 campioni di prodotti in commercio, di cui 72 risultati contaminati. Attività sostenuta anche nell'ambito del sistema di allerta comunitario, con ben 2.933 notifiche pervenute alla Commissione europea, il 2,1% in più rispetto al 2006. Per quanto riguarda i Nas invece, sono stati sequestrati oltre 14milioni di chili di prodotti alimentari per un valore di oltre 120 milioni di euro, mentre il Corpo Forestale ha effettuato oltre 1.200 controlli, di cui 298 nel settore zootecnico, 125 in quello dell'agricoltura biologica e 51 relativi al settore degli organismi geneticamente modificati e notificato 144 sanzioni amministrative per un ammontare di quasi 30.500.000 euro. Numeri importanti anche le attività delle Capitanerie di Porto che nel corso del 2007 hanno effettuato 50.534 controlli da parte delle unità navali e 250.188 ispezioni, controlli e visite ai punti di sbarco, alle attività commerciali etc.

E' questo, in sintesi, il quadro che emerge da Italia a Tavola 2008, V rapporto sulla sicurezza alimentare realizzato dal Movimento Difesa del Cittadino e da Legambiente presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell'ordine e degli enti competenti oltre agli interventi di Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino e di Francesco Ferrante della Segreteria Nazionale di Legambiente.

"Il quadro offerto da Italia a Tavola 2008 - ha affermato Antonio Longo - conferma il persistere di preoccupanti aree di illegalità nella filiera alimentare, che vanno dalla sofisticazione dei prodotti a marchio protetto al commercio criminale di prodotti pericolosi per la salute dei consumatori. Ma è anche positivo per quel che riguarda il sistema dei controlli, numerosi e puntuali da parte dei vari organismi che presiedono alla sicurezza alimentare. Le quantità di sequestri e di provvedimenti continuano ad essere rilevanti, soprattutto in alcune specifiche aree del Paese e in alcuni settori produttivi, come quello delle carni e quello dei vini. C'è però nei produttori e nel sistema commerciale una crescente consapevolezza dell'importanza del cibo sicuro e di qualità.

Per questo abbiamo voluto segnalare alcune esperienze particolarmente significative nel settore del biologico, del km zero e dei ristoranti certificati per categorie speciali di consumatori. Questo sarà un appuntamento annuale e segnalerà ai consumatori esperienze di cui fidarsi per sicurezza e qualità". "Nel dossier di quest'anno, sicurezza e qualità si confermano quali parole chiave del settore agroalimentare italiano - ha dichiarato Francesco Ferrante -. Per garantire i consumatori e i produttori del buon Made in Italy infatti, i controlli regolari e sistematici delle diverse Forze dell'ordine e degli enti preposti, si sono arricchiti anche del controllo sui prodotti commercializzati via internet e delle prime indagini relative alla presenza di Ogm nei cibi in commercio che segnalano già significativi casi di contaminazione da Ogm e che quindi è auspicabile siano rafforzati in futuro. Eppure, a garanzia della salute dei consumatori e delle produzioni eccellenti sarebbe utile lavorare meglio anche sulla prevenzione e non solo sulla repressione. E da questo punto di vista sarebbe necessaria ad esempio una ben maggiore incisività dell'Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa) che, invece, continua a perdere tutte le occasioni per battere un colpo a favore dei consumatori europei autorizzando senza troppi scrupoli, il via libera a piante ogm di cui non abbiamo bisogno, a maggiori concentrazioni di pesticidi nei prodotti ortofrutticoli ecc, e di fatto invalidando tutti gli sforzi condotti in Italia a tutela della qualità e del benessere agricolo e alimentare".

I controlli in breve
Irregolare etichettatura di partite di olio extravergine di oliva per illecito riferimento a denominazioni di origine; usurpazione, imitazione o evocazione di una denominazione protetta o del segno distintivo o del marchio nella designazione e presentazione di formaggi, sementi di mais risultate positive alla presenza di Ogm, irregolare etichettatura e presentazione di vini, sia comuni che di qualità registrata: dalla relazione annuale dell'attività svolta dall'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari risultano 39.500 ispezioni effettuate e oltre 29.500 operatori controllati nel corso dell'anno. Complessivamente sono stati controllati circa 92.000 prodotti e analizzati 11.000 campioni di cui il 9% sono risultati irregolari. La ripartizione delle attività di controllo eseguite vede tra i prodotti più controllati quelli del settore vitivinicolo, olii e grassi, lattiero caseario e ortofrutta. Inoltre, l'Ispettorato ha elevato circa 4.700 contestazioni amministrative, eseguendo 733 sequestri per un valore economico di circa 22,7 milioni di euro e inoltrando 478 notizie di reato all'Autorità Giudiziaria competente.

Oltre 1200 controlli, di cui 298 nel settore zootecnico, 125 in quello dell'agricoltura biologica e 51 relativi al settore degli organismi geneticamente modificati e 144 sanzioni amministrative per un ammontare di quasi 30.500.000 di euro. È questa invece la traduzione in numeri dell'attività di controllo e di verifica della qualità dei prodotti agricoli svolta dal Corpo forestale dello Stato (CFS) lo scorso anno.

Presenza di micotossine, salmonella e additivi e coloranti fuori le norme di legge. Queste le irregolarità principali evidenziate dal Rapporto sull'attività del sistema di allerta per alimenti e mangimi nell'anno 2007 redatto dal Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli alimenti del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, attraverso le 2.933 notifiche pervenute dalla Commissione Europea, dagli uffici periferici e dagli Assessorati alla Sanità delle regioni.

Circa 30 le tonnellate di prodotti ittici sequestrate con etichette false riguardo l'origine, 200 chili di pesce azzurro congelato trasportato senza il rispetto delle norme della catena del freddo e 900 chili di mitili dichiarati a rischio per la salute pubblica. E ancora: pesce scongelato e venduto come fresco, prodotti venduti senza il rispetto delle minime norme igieniche: a contatto con la polvere e con i gas di scarico dei veicoli in transito. Ecco alcuni degli esiti delle operazioni svolte nel corso del 2007 dalla Guardia Costiera attraverso i 50.500 controlli in mare e circa 250.200 ispezioni a terra, ovvero ai punti di sbarco, nelle pescherie o presso le attività commerciali.

Ma a completezza del quadro sull'Italia a tavola, il dossier del 2008 si è arricchito di uno specifico capitolo dedicato al meglio, alle buone pratiche e alle esperienze migliori che caratterizzano il panorama dell'agroalimentare nel Belpaese.

Il Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente quindi hanno consegnato oggi il PREMIO ITALIA A TAVOLA a 9 esempi di buone pratiche: c'è la storia di 4 piccoli comuni delle Marche che hanno deciso di unire le loro forze e fare economia di scala nel settore delle mense biologiche, ispirato alla tutela delle tipicità locali, sempre più minacciate dalla globalizzazione e dalla contraffazione; c'è il progetto Ristorante Tipico nel quale più esercizi hanno creato una rete e dato vita ad una certificazione volontaria legata alla offerta di cibi del territorio ma anche alla sicurezza alimentare. Ma l'Italia a Tavola non pensa solo al gusto e alla tradizione, ma anche all'ambiente. Tra gli esempi di buone pratiche che vi proponiamo ci sono le esperienze di chi ha saputo coniugare sicurezza e qualità alimentare con la sostenibilità ambientale, come i farmers market o i circuiti di ristoranti a km zero.

Ricevono il PREMIO ITALIA A TAVOLA:

- "Gestione sostenibile della mensa scolastica - Comune di Campolongo Maggiore (VE)" segnalato da Aiab
- "Consorzio per la mensa bio" segnalato da Aiab
- "Mensa biologica per cinque comuni dell'ULSS n°4 "Alto Vicentino" di Thiene" segnalato da Aiab
- "Prodotti tipici e biologici nei menù delle mense universitarie di Firenze" segnalato da Aiab
- "Farmers market e vendita diretta" segnalato da Coldiretti
- "Milk Slot Machines" segnalato da Coldiretti
- "Menù a km zero" segnalato da Coldiretti
- "Bollino blu della Ristorazione" segnalato da Fipe
- "Ristorante Tipico" segnalato da Fipe.

Laura Simionato
Ufficio Stampa Movimento Difesa del Cittadino
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