«Ci chiediamo quale sia la ratio del Disegno di legge sulla prostituzione approvato dal Consiglio dei Ministri nella parte riguardante i minori stranieri non accompagnati e il loro possibile rimpatrio assistito.
L'aver ratificato la Convenzione sui Diritti dell'infanzia, che pone il superiore interesse dei bambini e degli adolescenti al centro di qualunque azione rivolta ai minorenni, impone una seria riflessione sulla logica sottesa al provvedimento adottato.
Stare dalla parte dei minorenni non accompagnati vittime della prostituzione significa aumentare le loro opportunità di scelta e non significa prevedere la scrittura di regolamenti che stabiliranno "procedure accelerate e semplificate" per il loro rimpatrio assistito.
È drammaticamente visibile nelle nostre strade come l'età media di chi viene costretto a prostituirsi sia sempre più bassa. È pertanto utile un'azione di contrasto a questa moderna forma di schiavitù ma, al contempo, è indispensabile un'adeguata assistenza alle vittime di schiavisti senza scrupoli, rispettando pienamente l'integrità dei diritti dei minori.
È necessario uscire da un'ottica emergenziale quando si tratta d'infanzia ed adolescenza. Chiediamo che il Governo si faccia carico di colmare il vuoto causato dalla mancanza di un Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, unico strumento in grado di fornire il quadro di riferimento adeguato a promuovere i diritti e a compiere passi significativi verso l'eliminazione di forme inaccettabili di sfruttamento dei bambini e degli adolescenti.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di ascoltare - durante l'iter parlamentare del Disegno di Legge - la voce della società civile e delle associazioni che quotidianamente lavorano con i minorenni per migliorare il provvedimento in esame.
L'UNICEF è pronta a fare la sua parte».