"Il primo agosto avevo inviato il rapporto sul censimento dei campi nomadi e sulle misure tanto contestate alla Commissione europea. Oggi - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni - è arrivata la notizia che la Commissione ritiene questi nostri provvedimenti, cioè la nomina dei tre commissari straordinari, il censimento e le modalità con cui viene fatto, non discriminatorie e quindi in linea con le normative europee".
Per fronteggiare il problema dei campi nomadi il governo, con l'ordinanza di protezione civile firmata il 30 maggio 2008, si era posto l'obiettivo di procedere all'identificazione di tutti coloro che vivono nei campi nomadi, partendo dalle città delle Regioni Campania, Lombardia e Lazio, senza escudere altre città, quali Brescia, Pavia, Padova, Genova, Bologna, Reggio Emilia e Bari.
"Il mio è un censimento, non una schedatura su base etnica" aveva affermato più volte Maroni, spiegando di volere "la tutela di chi vive in queste situazioni di degrado, la tutela dei minori, per toglierli dalla clandestinità, per toglierli dall'ombra, per dare loro un futuro".
"La conferma che arriva oggi mi dà grande soddisfazione - ha affermato - e fa giustizia di tutte le accuse, le offese, gli insulti ricevuti in questi mesi da chi non sapeva bene di che cosa stesse parlando e utilizzava questo argomento solo per fare della bassa polemica politica. Ci conforta questo giudizio nella nostra azione che continueremo secondo i tempi previsti".