"Riteniamo che i parametri per la razionalizzazione della scuola debbano tenere conto della peculiarità del territorio italiano, caratterizzato dalla presenza del 72% dei comuni al di sotto dei 5000 abitanti e dalle piccole isole e da realtà comunali più popolose, con territori sparsi ricchi di frazioni, in cui sono presenti plessi scolastici".

E' quello che sostiene il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, in una lettera inviata ieri al Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ribadisce la preoccupazione dell'associazione ambientalista rispetto alle gravi ripercussioni che i tagli previsti dalla manovra del Governo al personale docente potrebbero avere sulla sopravvivenza delle scuole nei piccoli comuni.

"I piccoli comuni - si legge nella lettera inviata al Ministro Gelmini - rappresentano una realtà strategica per il presidio del territorio e la tenuta culturale ed identitaria del Paese e l'imposizione di obiettivi numerici a scala regionale, rischia di creare situazioni di svantaggio rispetto alla piena garanzia del diritto all'istruzione per i cittadini delle aree più marginali". Legambiente ritiene dunque che per queste realtà, "occorra prevedere specifici criteri, che nell'ottica di una più efficiente organizzazione, tengano conto delle situazioni del territorio" suggerendo di concordare i criteri di razionalizzazione con le diverse realtà (EE.LL., Regioni, USR,?), "al fine di riuscire ad individuare il migliore parametro organizzativo, anche attraverso l'adozione di soluzioni territoriali originali, adattabili ai bisogni delle diverse aree". Tra le proposte di Legambiente quella di incoraggiare forme di organizzazione locale per l'ottimizzazione dei servizi, come l'associazione fra comuni, l'attivazione di nuove tecnologie a fini didattici e per l'apprendimento a distanza e l'individuazione di modelli organizzativi interni alle scuole alternativi a quelli attualmente adottati.

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