Dopo 6 mesi di interventi in soccorso dei bambini e delle famiglie colpite da uno dei più gravi disastri naturali, Save the Children rende noto che sono 650.000 le persone, di cui 250.000 bambini, che hanno beneficiato delle attività di aiuto e riabilitazione. I risultati delle attività sinora svolte nei paesi colpiti dallo tsunami del 26 dicembre scorso dall'organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dell'infanzia sono documentati nel Rapporto "Con gli occhi dei Bambini-Aiuto e Ricostruzione dopo lo Tsunami". "Quello nel Sud Est Asiatico è stato il più massiccio intervento umanitario negli 85 anni di storia di Save the Children", commenta Filippo Ungaro, Portavoce di Save the Children Italia. " In termini di vite umane salvate, il nostro intervento ha avuto un enorme impatto. Decenni di lavoro nel sud dell'Asia e l'immediata risposta a questa emergenza hanno impedito una seconda ondata di morti per malnutrizione e malattie che molti esperti avevano paventato come conseguenza del disastro. Noi abbiamo provveduto a distribuire cibo, rifugi e cure sanitarie a centinaia di bambini e alle loro famiglie e contemporaneamente a mettere al sicuro tantissimi minori dal rischio di abusi e sfruttamento". Sono tre i paesi su cui Save the Children ha concentrato i suoi sforzi: Indonesia, Sri Lanka e India ma, seppure in misura minore, anche le comunità disastrate della Thailandia, Somalia e Maldive stanno beneficiando degli interventi di recupero e ricostruzione. Secondo il dossier "Con gli occhi dei bambini", Save the Children ha finora registrato oltre 7.000 bambini separati dai genitori e ha contribuito al ricongiungimento di numerosi minori con le proprie famiglie. L'organizzazione internazionale si è quindi doperata affinché centinaia di bambine e bambini tornassero a scuola, inoltre ha allestito numerose aree di gioco protette nei campi temporanei dove molte famiglie sopravvissute continuano a vivere. "Con questa serie di interventi Save the Children ha avuto un ruolo chiave nella protezione dei bambini, scongiurando il rischio che diventassero vittime di traffico, sfruttamento sessuale ed abusi", sottolinea Filippo Ungaro. Oltre alla protezione dei bambini, il rapporto documenta in dettaglio i risultati dell'impegno di Save the Children nell'ambito dell'educazione, della fornitura di ripari e di acqua potabile, di cure sanitarie, di cibo e di mezzi di sostentamento in Sri Lanka, Indonesia e India. In Indonesia, per esempio, Save the Children ha: - Distribuito quasi 8.000 tonnellate di cibo a più di 292.000 persone - Distribuito 27.000 kit con utensili e il necessario per cucinare e assicurarsi un riparo - Distribuito oltre 1.000 kit scolastici a beneficio di circa 50.000 bambini - Distribuito 2.000 kit sanitari e 100 kit per l'assistenza al parto a cliniche, per un totale di 4000 beneficiari; kit di integratori alimentari a 17.000 mamme con bambini - Vaccinato contro il morbillo più di 3.100 bambini - Avviato un programma di "cash for work" in 155 località per assicurare nel breve periodo una fonte di reddito attraverso il lavoro ad oltre 17.800 persone "Nonostante i risultati Save the Children è consapevole che ci sono ancora molte sfide da vincere dal momento che il nostro obiettivo primario è passare dalla fase di aiuto di prima emergenza al recupero e alla ricostruzione", dice ancora Filippo Ungaro." Il processo di ricostruzione di case, scuole, strutture sanitarie dovrebbe procedere molto più rapidamente. E' necessario che le autorità locali e nazionali diano un forte impulso ai loro piani in modo che Save the Children e le altre organizzazioni impegnate in questo sforzo, comprese le comunità locali stesse, possano contribuire attraverso la loro esperienza sul campo, le risorse umane e il supporto finanziario". Il rapporto sottolinea che le 28 sezioni nazionali di Save the Children sparse in tutto il mondo hanno ricevuto oltre 200 milioni di euro per gli aiuti alle popolazioni colpite dallo tsunami: Save the Children Italia, in particolare, 2.5 milioni di euro. I soldi stanno finanziando un imponente piano di interventi di 5 anni "Riunire, Recuperare, Ricostruire" : nei primi 5 mesi dell'emergenza sono stati utilizzati il 15% del totale dei fondi ricevuti. "Abbiamo prodotto questo rapporto per far sì che le migliaia di nostri sostenitori sappiano che i loro soldi sono stati spesi con oculatezza", conclude il Portavoce di Save the Children Italia. "Nel dossier specifichiamo che il 94% di ogni euro raccolto è andato in programmi di aiuto e riabilitazione nelle aree colpite dallo tsunami". La versione integrale del rapporto è scaricabile all'indirizzo: www.savethechildren.it/pubblicazioni/ Storie di bambini aiutati da Save the Children sono disponibili all'indirizzo: www.savethechildren.it/2003/download/Tsunami/storie/bambini_storie.PDF Per ulteriori informazioni, foto e immagini filmate: Ufficio Stampa, Save the Children Italia Tel: 0648070023; press@savethechildren.it www.savethechildren.it Save the children, 21 giugno 2005

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