"Concordiamo con il Ministro Prestigiacomo che la lotta alle ecomafie è una priorità per il Paese e ci auguriamo che tra le buone intenzioni del Ministro ci sia quella di inserire finalmente il reato ambientale nel codice penale. Per contrastare seriamente chi arreca danni al territorio e minaccia la salute dei cittadini, infatti, l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale è una necessità che non può essere più rimandata".
Così in una nota Legambiente commenta le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo a margine della cerimonia di commemorazione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente della scorta Domenico Russo, uccisi dalla mafia 26 anni fa.
"Nelle ultime tre legislature - continua Legambiente - il disegno di legge sui delitti contro l'ambiente non è mai riuscito a superare il vaglio del Parlamento, bloccando sul nascere quella che Legambiente definisce una vera e propria riforma di "civiltà", che possa fronteggiare ad armi pari il fenomeno ecomafia. Ci auguriamo dunque che in questa legislatura, anche con l'impegno del Ministro Prestigiacomo e con il massimo della concertazione possibile, tale riforma veda finalmente la luce e inizi a contrastare il dilagare di reati ai danni dell'ambiente e della salute dei cittadini gestiti da vere proprie holding criminali di tipo mafioso e non".
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