Si chiamerà ISPRA, Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, il nuovo organismo nato dall'accorpamento di Apat (Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici), Icram (Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare) e Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica): è quanto disposto dalla L. 133/2008 (G.U. 21 agosto 2008) che ha convertito, con modifiche, il Decreto Legge 112/2008.
L'istituzione del nuovo ente rientra tra le misure di semplificazione volute dal governo, al fine di razionalizzare le strutture tecniche statali e snellire le attività di gestione, garantendo maggiore efficienza e contenimento della spesa.
L'ISPRA, posto sotto la vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dei tre enti predetti: l'APAT svolge i compiti e le attività tecnico-scientifiche di interesse nazionale per la protezione dell'ambiente, per la tutela delle risorse idriche e della difesa del suolo; l'ICRAM è un ente di ricerca e sperimentazione che fornisce istituzionalmente supporto alle politiche delle Amministrazioni centrali competenti e agli Enti Territoriali nella risoluzione delle problematiche ambientali marine, anche attraverso la predisposizione di linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile; l'INFS censisce il patrimonio ambientale costituito dalla fauna selvatica, ne studia lo stato ed elabora progetti con l'obiettivo di una riqualificazione faunistica del territorio nazionale.
Commissario dell'ISPRA il prefetto Vincenzo Grimaldi, nominato dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.