Ha ottenuto l'approvazione del direttivo di AiBi, nonché di tutti i partecipanti al congresso "Légàmi, il mito della famiglia di origine" - famiglie adottive e affidatarie, soci, volontari e sostenitori - la Carta di Cervia, presentata lo scorso venerdì 29 agosto: un documento per dieci punti che intende porre l'attenzione nella società, nella cultura e nella politica italiana su una serie di diritti che riguardano nello specifico l'infanzia abbandonata.
Il documento sarà quindi un nuovo strumento utilizzato dall'associazione per stimolare nuovi orientamenti legislativi e politici e verrà presentata nelle apposite sedi governative: la Carta si inserirà inoltre nelle celebrazioni del 2009 per i 20 anni della Convenzione dei Diritti del Fanciullo di New York del 1989.
Un punto di partenza nuovo: la Carta ha l'ambizione di circoscrivere una serie di diritti esigibili, nell'ambito del più ampio "diritto dei minori alla famiglia", già enunciato e riconosciuto da numerose Convenzioni internazionali. Se il diritto ad essere accolto da una coppia di genitori è ormai consolidato - sebbene non sempre messo in atto -, altri sono i diritti strettamente correlati che, se non garantiti, innescano processi svantaggiosi per i minori che attendono di tornare figli. Bambini e adolescenti con lo status di ?fuori famiglia' sono sempre più numerosi in Europa, come evidenziato dal secondo Rapporto sull'emergenza abbandono: una categoria di soggetti che oggi si trova a forte rischio di esclusione sociale e che è importante riconoscere, perché non diventino ?invisibili'.
Il decalogo della Carta pone in evidenza i dieci diritti considerati esigibili, strettamente legati alla definizione chiara dello ?stato di abbandono' subìto da bambini e adolescenti: secondo AiBi, è indispensabile che la società e la politica si impegnino, in ogni ambito, a raggiungere questo obiettivo, per il bene delle migliaia di minori fuori famiglia in Italia, altrimenti costretti al circolo vizioso degli affidi sine die o di strutture di assistenza che molto ancora somigliano agli istituti.
Il fulcro della Carta rotea intorno all'Avvocato del minore: un avvocato nominato fin dal momento in cui il bambino viene allontanato dalla famiglia naturale e che lo accompagna finché la sua situazione non sarà risolta. Compito dell'avvocato sarà quello di diminuire i tempi di permanenza nella categoria di "fuori famiglia", per far sì che il bambino stia solo temporaneamente in assistenza e sia accolto il prima possibile da una nuova famiglia.
Sul concetto di temporaneità si è molto dibattuto a Cervia: il tempo dei bambini non è il tempo degli adulti e quindi occorre, secondo AiBi, valutare caso per caso per comprendere fino a che punto un minore può tollerare di essere privato dalle relazioni familiari.
L'Avvocato del minore sarà inoltre in grado di richiedere un risarcimento: per la prima volta a Cervia è emerso che i minori che si vedono negato il diritto alla famiglia possono richiedere risarcimento per ?danno esistenziale'.
In sintesi, i dieci punti della Carta di Cervia:
1. Diritto ad essere accolto in una famiglia - L'accoglienza, a differenza dell'assistenza, è l'attività volta a fare sentire il bambino realmente figlio, per poter davvero soddisfare i suoi bisogni più profondi.
2. Diritto ad essere seguito da un avvocato - La presenza dell'avvocato del minore è prevista dal momento stesso ogni qual volta vi fosse un provvedimento di allontanamento del fanciullo dalla famiglia, in un'azione coordinata con le altre figure previste per il supporto fuori dal contesto familiare, in rispondenza al concetto di autodeterminazione.
3. Diritto ad essere seguito da un tutore formato e preparato
4. Diritto ad essere accompagnato e assistito da un'equipe psico-socio-giuridica
5. Diritto ad essere sostenuto da un'associazione che abbia come precisa finalità la tutela dei diritti del minore fuori famiglia
6. Creazione di strumenti di informatizzazione comuni ai servizi minorili, amministrativi e giudiziari per far conoscere lo status del minore fuori famiglia nel rispetto della legge sulla privacy.
7. Diritto a non essere separato da fratelli e sorelle
8. Diritto a trovarsi "solo temporaneamente" nella condizione di minore fuori famiglia, per rompere il circolo degli affidi sine die e dell'assistenza in strutture residenziali.
9. Diritto a una chiara definizione dello stato di abbandono del minore, attraverso l'individuazione di parametri con cui definire concretamente il suo stato di abbandono.
10. Diritto al risarcimento del danno esistenziale per il minore che non vede garantito il diritto alla famiglia.