Oggi i volontari e le associazioni familiari stentano a riconoscersi nelle dinamiche del Terzo Settore. E' questo il risultato emerso dalle prime due giornate di lavoro della XVII Settimana di Studi e Formazione sull'accoglienza familiare promossa da Amici dei Bambini a Cervia (Ravenna), dal 23 al 30 agosto 2008.

"Dobbiamo prendere atto che è cambiato il volto del Non Profit a causa di un aziendalismo forzato del settore. - ha detto Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini - Oggi ciò che conta per un'organizzazione non sono tanto i volontari, ovvero le persone che donano il loro tempo libero per partecipare alla missione dell'associazione, bensì i sostenitori, ossia coloro che sostengono economicamente le attività dell'associazione. - prosegue Griffini - In tal senso il Terzo Settore ha vissuto un passaggio dalla cultura del dono, propria del volontario, a quella del sostegno, propria del sostenitore. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: la logica del sostegno ha indebolito la partecipazione propriamente politica, in quanto la responsabilità del sostenitore si esaurisce con un contributo economico che lo svincola così dal coinvolgimento nelle attività dell'associazione. La partecipazione viene così sostituita dalla donazione. Tale dinamica esclude, inoltre, coloro che non hanno i mezzi e la disponibilità per sostenere le associazioni."

Altro elemento che ha cambiato la fisionomia del Non profit riguarda le figure che operano nel settore. "Oggi il Terzo Settore tende a far svolgere gli interventi e le attività solo a consulenti, professionisti e collaboratori talvolta estranei a quella logica di servizio che caratterizza il lavoro del volontario. In questo modo si mettono da parte, però, risorse preziose che in passato rappresentavano la spina dorsale delle organizzazioni del Non Profit. Per non parlare degli ingenti investimenti che le associazioni stanziano per la pubblicità e le attività di raccolta fondi destinati a raccogliere le donazioni da parte dei sostenitori. E' così che si sono istituite organizzazioni il cui è scopo è la raccolta fondi.
La conclusione è evidente: il Terzo Settore è diventato una realtà che raggruppa organizzazioni troppo differenti tra loro - fondazioni bancarie, società cooperative, organizzazione non governative, associazioni di volontariato, etc. - in cui i movimenti e le associazioni familiari stentano a riconoscersi."

Da Cervia arriva quindi la proposta del movimento di famiglie di Ai.Bi. per un nuovo protagonismo delle associazioni familiari: trovare un nuovo spazio in grado di rappresentare la realtà del volontariato, in particolar modo quello familiare. Si tratta di istituire un settore altro, in cui riscoprire le logiche tipiche del volontariato familiare, rappresentando così le istanze di una cultura del dono e della gratuità.

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