Lunedì 4 agosto in un incontro con il presidente della regione Toscana Claudio Martini e l'assessore alle aree protette e biodiversità Marco Betti, una delegazione del WWF Italia ha illustrato le fasi di avvio del progetto che in tre anni dovrebbe portare in Toscana alla stesura di un piano per la conservazione della biodiversità. All'incontro erano presenti anche il Presidente del WWF Toscana Guido Scoccianti e Mauro Grassi Direttore generale Politiche territoriali e ambientali.
Il progetto nasce da una intesa sottoscritta nel maggio 2008 fra Regione Toscana e WWF Italia e darà alla Toscana un ruolo di rilievo nel raggiungimento degli obiettivi indicati dalla strategia dell'Unione Europea per la tutela della biodiversità, sintetizzati nella comunicazione "Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre" (COM2006-216).
La Toscana sarà infatti la prima Regione dell'Italia mediterranea a dotarsi di uno piano a grande scala per bloccare la perdita di biodiversità che sta mettendo in crisi molti sistemi naturali del nostro Pianeta, con pesanti ripercussioni pure sull'uomo e sulle sue attività.
Questo piano sarà il frutto della collaborazione tra l'Ente Regione, le Province, il sistema delle aree protette toscane, supportate da uno staff di esperti del WWF Italia, così come stabilito da una delibera della Giunta Regionale che fissa nel 2011 l'anno di lancio del piano.
Il contributo che darà la Regione agli impegni assunti dal Governo italiano in sede internazionale sarà quindi un tavolo di lavoro che, nell'arco di tre anni, dovrà produrre un pacchetto di proposte operative, condivise, per salvaguardare sistemi naturali, habitat, processi ecologici e specie di rilevante importanza biologica a scala regionale. Alla fine del 2009 i primi risultati di questo lavoro saranno portati all'attenzione degli interessati e dell'opinione pubblica in occasione di un evento di interesse regionale.
Il Presidente Martini ha concordato sul fatto che si tratta di un'evoluzione della strategia della Regione per la tutela della natura, che va ad integrare quelle già in avanzata fase di sviluppo, collegate alla conoscenza (come i progetti Re.Na.To. e BioMarT) e la tutela di aree notevoli attraverso l'istituzione ed il funzionamento di aree protette, nonché l'implementazione della strategia UE Natura 2000. Un obiettivo più ampio, per l'Assessore Marco Betti, è quello di dare sostanza al principio, ormai largamente accolto in sede internazionale, della trasversalità delle politiche per l'ambiente, il che comporta un idoneo livello di dialogo e confronto fra i settori interessati, ad iniziare da quelli della pianificazione e dello sviluppo economico territoriale. L'Assessore ritiene che il Piano di azione possa essere un fondamentale strumento per raggiungere questo risultato.
Franco Ferroni, responsabile per l'ufficio Mediterraneo del WWF Italia, ha espresso la sua soddisfazione auspicando che il piano di azione fornisca risultati utili a settori decisivi quali l'agricoltura ed il governo del territorio nella collaborazione con gli altri assessorati competenti e attraverso l'integrazione degli obiettivi di conservazione della biodiversità nella redazione del nuovo piano paesistico.