L'UNICEF è impegnato ad aiutare i bambini e le donne coinvolti nella crisi scoppiata lo scorso 7 agosto nell'Ossezia del sud. L'UNICEF e i suoi partner hanno prontamente inviato scorte alimentari e kit per l'igiene, compresse per la potabilizzazione dell'acqua a beneficio di 4.000 persone che hanno lasciato le loro case in Georgia.
Dal magazzino centrale di aiuti dell'UNICEF di Copenhagen sono partiti alla volta di Tbilisi aiuti sufficienti a soddisfare, nel breve periodo, i bisogni di circa 6.000 famiglie (gli aiuti comprendono: 600 kit familiari per l'acqua, 5.000 pacchi di compresse per la potabilizzazione dell'acqua, 30 contenitori di varie dimensioni per raccogliere l'acqua, 1.250 taniche per il trasporto dell'acqua); sono stati inoltre inviati 500 kit di "scuola in scatola" e 500 kit ricreativi per provvedere al recupero psicologico dei bambini vittime di violenze e traumi.

Si stima che il 40% di tutti gli sfollati in Georgia sia costituito da bambini sotto i 16 anni; la maggior parte degli sfollati sono stati sistemati in 170 campi provvisori, allestiti in strutture pubbliche, asili, scuole. Tuttavia mancano ancora molti servizi di base come acqua potabile, servizi igienici ed elettricità.

Oltre 30.000 persone (dati del Russian Federal Migration Service) - di cui l'80% donne e bambini - hanno attraversato la frontiera, raggiungendo la Federazione Russa; molti hanno trovato temporaneamente riparo in campi di raccolta per sfollati, presso famiglie nel nord dell'Ossezia e in altre regioni del sud della Russia.

Finora il Ministero per le emergenze russo ha fornito beni di prima necessità in 51 centri. L'UNICEF ha prontamente attivato i suoi uffici a Tbilisi - in Georgia - a Mosca e Vladikavkaz (Nord Ossezia - Federazione russa).

Oltre al coordinamento del settore relativo ad acqua e igiene, in Georgia l'UNICEF svolge un importante ruolo anche nei settori della salute, della nutrizione e della protezione. L'UNICEF sta lavorando strettamente con le altre agenzie delle Nazioni Unite per valutare la situazione di emergenza e per distribuire gli aiuti. Al momento rimane assai difficoltoso l'accesso in alcune aree del conflitto.

Per fronteggiare l'emergenza umanitaria, l'UNICEF ha lanciato un primo, provvisorio appello di raccolta fondi di 3,2 milioni di dollari USA per fornire immediata sussistenza ai bambini e alle donne.

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