Il Calendario delle sessioni formative è il seguente
1° sessione_10 Novembre (2 ore dalle 16,30 alle 18,30)
2° sessione_17 Novembre (2 ore dalle 16,30 alle 18,30)
3° sessione_ 24 Novembre (2 ore dalle 16,30 alle 18,30)
Tematiche affrontate
Chi è il dipendente? Le risposte a questa domanda da parte dei datori di lavoro potrebbero risultare sorprendenti.
I dipendenti possono essere sentiti e descritti come dei collaboratori, persone che lavorano per me, persone che lavorano con me, signori che fanno cose, amici.
Sono tutte risposte plausibili che dimenticano un aspetto importante della relazione tra datore di lavoro e dipendente e cioè che il dipendente è qualcuno che per fare delle cose, per lavorare, realizzarsi e realizzare qualcosa, dipende da qualcun altro.
La relazione di dipendenza è una relazione complicata perché implica la subordinazione di uno dei due attori, ma anche la responsabilità per l’altro attore di farsi carico di diverse questioni tra cui ad esempio: 1) il rischio di impresa; 2) la definizione degli obiettivi dell’azienda; 3) la definizione degli obiettivi dei collaboratori; 4) l’ascolto delle loro aspettative; 5) l’esplicitazione delle proprie aspettative; 6) l’individuazione degli ambiti di miglioramento; 7) la definizione e il monitoraggio dei percorsi di miglioramento.
Tutto questo implica un ruolo per il datore di lavoro di responsabile delle risorse umane, il cui sviluppo va curato innanzitutto definendo una giusta distanza dal dipendente: cosa posso dirgli? Cosa devo dirgli? Cosa gli rispondo quando mi chiede? Cosa posso fare nel momento in cui non sono soddisfatto? Sono tutte domande legittime da parte dei datori di lavoro e tuttavia sono domande a cui è difficilissimo rispondere se non si individua innanzitutto un modello di relazioni, se non si definisce chi è l’altro per me, cosa posso aspettarmi, cosa posso chiedere, qual è la distanza giusta che consenta di governare adeguatamente l’impresa, ad esempio senza subire troppo gli orientamenti e i modi di fare del dipendente: “è bravo/a, anche se qualche volta esagera e fa di testa sua”; o riuscendo a intervenire nel momento in cui si nota uno scarto tra le aspettative e la realtà “si dà da fare ma sembra che non comprenda a fondo le mie aspettative”; o interrogandosi sulle incomprensioni e le distanze che inevitabilmente si generano “non capisce niente, fa sempre di testa sua, dovrei licenziarlo/a”; e infine ristabilendo le giuste distanze che sole consentono di governare un’azienda e che sono difficili da recuperare di fronte a rappresentazioni come “siamo amici, abbiamo cominciato insieme non è che ora posso dirgli/le che non può uscire in bici al pomeriggio perché abbiamo del lavoro da fare. Se non lo capisce da solo/a, che posso farci?”.
Obiettivi
- Imparare a fare i conti con la giusta distanza richiesta da una relazione di dipendenza
- Lavorare alla propria crescita come datore di lavoro
- Favorire la crescita dei collaboratori
Laboratori
Gli incontri
1. Al posto giusto: riuscire a collocarsi a una giusta distanza nella relazione tra dipendenti e collaboratori.
2. Cosa succede quando uno dei due (o tutti e due) sono nel posto sbagliato: cosa mi serve per ritrovare la posizione, quali competenze posso migliorare (o attivare)
3. Indicare la rotta (diventare capace di tracciare percorsi, indicare la via, guidare e rassicurare)
4. Gli strumenti per intervenire (non sono solo le norme a regolare il rapporto di lavoro, ma prima ancora e più di tutto, è la storia delle relazioni che in si stabiliscono in ogni specifica situazione. Quali sono gli strumenti forniti dalle competenze relazionali? Cosa posso fare che non abbia già provato?)
Destinatari
Clienti dello Studio Peterlini di Rovereto