Si sente dire spesso dai volontari delle organizzazioni non profit che le persone non hanno più tempo per fare volontariato…ma non è vero!
Questa non è la causa ma la conseguenza, allora quali potrebbero essere le cause?
  1. Il modo di fare volontariato è sicuramente cambiato, sta cambiando, tanto da parlare di “volontariati” (per approfondire ne ho parlato qui). Inoltre per ampliare il bacino di potenziali volontari, occorre iniziare a parlare anche a nuove categorie di donatori, i giovani, che hanno abitudini, interessi e linguaggi diversi da chi è presente oggi nelle organizzazioni.
  2. Ci sono persone che vivono il volontariato in modo spot, mordi e fuggi, che ci assaggiano e se ne vanno. Non ci sono ragioni in particolare, è il loro modo, questo è da accettare. Probabilmente chi è già attivo e presente nelle organizzazioni di volontariato ha imparato a vivere il dono di tempo in modo diverso. Ci aspettiamo dalle persone ciò che vorremmo per noi, ma non può essere sempre così. Questo non significa alimentare una “pratica all’azione volontaria irresponsabile” ma tenere conto che ci sono tempi e modalità differenti, con cui relazionarsi in modo nuovo e differenziato.
  3. Si può fare meglio sulla fidelizzazione di chi già dona tempo, che fa le prime esperienze con noi e non trova buoni motivi per rimanere. Proprio perché è volontariato, dono gratuito e libero del proprio tempo, non è automatico, va curato e sollecitato.
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