La Finlandia è diventata, il 1 gennaio, il primo Paese europeo a sperimentare a livello nazionale il “reddito universale”. Duemila persone, di età compresa tra 25 e 58 anni, sono state sorteggiate per partecipare al test: a loro andranno 560 euro al mese per un periodo di due anni. (Scopri di più su: Valori.it)
Si tratta di finlandesi che risultano attualmente alla ricerca di un posto di lavoro e che beneficiano già di un sussidio di disoccupazione. Quest’ultimo, così, verrà integrato dal salario minimo universale: la differenza tra i 560 euro e quanto percepito finora verrà versata dallo Stato. E ai duemila sorteggiati verrà mantenuto anche l’aiuto per l’abitazione, per chi ne ha diritto.

I 560 euro mensili saranno inotre “fissi”, nel senso che anche qualora si dovesse trovare un nuovo posto di lavoro, si continuerà a ricevere il reddito universale. Un cambiamento non da poco, ha spiegato al quotidiano francese Le Monde Marjukka Turunen, responsabile degli affari giuridici presso l’Assicurazione sociale finlandese, «dal momento che finora chiunque percepiva uno stipendio mensile di almeno 400 euro perdeva il sussidio di disoccupazione».

La sperimentazione terminerà alla fine del 2018: a quel punto lo Stato metterà a confronto la situazione dei duemila partecipanti con quella di un gruppo di controllo di disoccupati ai quali verranno invece mantenute le condizioni attuali. L’obiettivo è verificare se chi percepisce il reddito universale si sarà mostrato maggiormente invogliato a cercare un posto di lavoro o ad avviare un’iniziativa imprenditoriale. O ancora, una volta trovato un impiego, a consumare.

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