LUCCA. La seconda edizione di Villaggio Solidale si è chiusa facendo registrare circa
10.500 presenze complessive in quattro giorni. Ben
1.500 in più dell'edizione 2011, che si era conclusa con la visita di
9.000 persone. Al salone del volontariato italiano, che si è svolto al Polo Fiere di Lucca dal 23 al 26 febbraio, hanno preso parte
2.850 addetti ai lavori e
230 associazioni. Più di
50 gli eventi in programma, che hanno richiamato nelle
7 sale convegni circa
9.500 persone e
200 relatori. Centinaia i bambini che hanno preso parte ai laboratori creativi,
250 i ragazzi delle scuole superiori arrivati da tutta la Toscana per l'evento "Scuola e volontariato", oltre
600 i partecipanti complessivi al laboratorio "Spazio Comune" (che in due giorni ha visto la presenza di oltre
30 relatori). Sono stati
180 i volontari di protezione civile impegnati nel servizio sicurezza coordinati dal presidente del Radio Club Città di Lucca Cesare Pardini; mentre
83 i partner dell'edizione 2012 di Villaggio Solidale. Tra questi compaiono anche
3 Ministeri e
14 Regioni. Infine, lungo i
7.000 metri quadri espositivi, c'erano
80 espositori provenienti da tutti Italia. Mentre nei quattro giorni del salone, il sito ufficiale della manifestazione è stato visitato da
10.340 persone che hanno sfogliato complessivamente
28.460 pagine. Sono invece
458 coloro che si sono iscritti agli eventi in programma nel ricco calendario compilando il form on-line. Di fronte a questi risultati, hanno espresso grande soddisfazione tutti i promotori del salone: dal Centro nazionale per il volontariato alla Fondazione volontariato e partecipazione, dal Cesvot al Lucca Fiere e Congressi.
"I risultati ottenuti in questa seconda edizione del salone, la prima senza Maria Eletta Martini - commenta
Maria Pia Bertolucci, vicepresidente vicario del Cnv - hanno davvero superato ogni più rosea aspettativa. Non mi riferisco soltanto ai numeri. Sì, le presenze sono aumentate, così come il numero degli appuntamenti. Ma ciò che più conta è aver contribuito alla costruzione di relazioni tra associazioni, favorendo inoltre la creazione di spazi culturali di confronto, dibattito e approfondimento. Questo è un risultato permanente, che va ben al di là della chiusura del salone. Villaggio Solidale rispecchia quindi la mission del Centro nazionale per il volontariato, che fin dagli anni Ottanta si è proposto come uno spazio libero d'incontro, capace di interpretare e anticipatore i bisogni del volontariato e di tutta la comunità. I risultati e le risposte ottenute ci attribuiscono una grande responsabilità, che accogliamo volentieri. Un ringraziamento particolare va quindi a tutti i volontari che hanno reso possibile questo evento, alla 'M&C marketing, comunicazione' per l'organizzazione tecnica e la promozione, a Mostre & Mostre per l'allestimento e a tutto lo staff del Cnv per l'indispensabile apporto".
"Il successo della manifestazione e la sua crescita - commenta il presidente della Fondazione volontariato e partecipazione,
Stefano Ragghianti - dimostrano la necessità che c'è all'interno del mondo del volontariato di discutere e confrontarsi in una fase in cui il volontariato stesso si trova di fronte nuove sfide. L'interesse che ha riscontrato lo studio 'Struttura e dinamiche delle organizzazioni di volontariato nell'Italia della crisi' ci spinge a continuare il lavoro intrapreso e approfondire le tendenze del volontariato. Una mission che abbiamo ereditato da Maria Eletta Martini e che continueremo a svolgere".
Sulla stessa linea è anche
Patrizio Petrucci, presidente del Cesvot. "Anche quest'anno - sottolinea Petrucci - il salone ha registrato non solo una grande partecipazione ma, come dimostrano i tanti dibattiti in programma, anche tanta voglia di incontrarsi e discutere nonostante la difficile fase che stiamo vivendo. Uno dei successi di Villaggio Solidale è aver offerto a dirigenti di associazioni, rappresentanti delle amministrazioni locali e del governo nazionale un'importante occasione di discussione e confronto, proprio in un momento di grande incertezza economica e fragilità sociale. Non credo che si possa uscire dalla crisi senza un dialogo continuo tra volontariato e istituzioni e senza un volontariato unito, capace di imporsi nell'agenda politica".
"Il Polo fieristico lucchese - spiega
Giuseppe Stancanelli, presidente di Lucca Fiere e Congressi - ha dimostrato di essere in grado di porsi per la città e il suo territorio, oltre che come luogo legato all'attività fieristica, anche come punto di incontro a disposizione dei lucchesi per avvenimenti culturali di ampio respiro. Il Polo fieristico ha messo a disposizione dell'intera provincia uno spazio altamente flessibile, adatto anche alla convegnistica che, quindi, può attirare visitatori interessati a questa attività da tutta Italia".
Lucca si conferma quindi la "città del volontariato", che dopo i convegni nazionali degli anni Ottanta è tornata a essere un luogo di incontro e confronto fra le associazioni e le organizzazioni nazionali.