Un'ampia mobilitazione dei media per entrare nei Cie e nei Cara raccogliendo dati su costi, convenzioni degli enti gestori, e storie dei reclusi, fissata fra la fine di marzo e l'inizio di aprile, è la proposta emersa dai referenti della campagna LasciateCIEntrare all'atto dell'incontro con i giornalisti nella formazione di sabato 18 febbraio a Bologna. Ma anche una battaglia da portare nelle sedi istituzionali, proposta dall'On. Sandra Zampa (Pd), perché il governo Monti riveda le decisioni sul prolungamento a 18 mesi dei trattenuti, divenuto attuativo con il decreto Maroni, e la proposta di un più concreto coinvolgimento degli enti territoriali perché assicurino alle associazioni la presenza stabile nei Cie per garantire informazioni legali ai reclusi, suggerito da Nazzarena Zorzella (Asgi Bologna). Sono questi gli obiettivi lanciati al termine dell'incontro bolognese sui Cie e i Cara promossi da LasciateCIEntrare e sostenuti da Open Society Iniziative, con la partecipazione del comitato nazionale Primo marzo, CGIL Bologna, Asgi, Arci, Carta di Roma, Fnsi e l'Ordine dei giornalisti di Bologna.
A margine del convegno è inoltre emersa la preoccupante denuncia dell'On. Zampa relativa alla scomparsa di quasi novecento minori a seguito degli sbarchi a Lampedusa. "La Commissione infanzia, di cui faccio parte come capogruppo del Pd - ha affermato la Zampa - licenzierà a breve un documento al termine della lunga indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati: un'importante iniziativa che consegnerà al governo l'analisi dei problemi e alcune indicazioni per gestire in modo più efficiente ed efficace la fase delicata dell'arrivo e della prima accoglienza. Ciò allo scopo di evitare che continuino a registrarsi sparizioni di minori come avvenuto anche di recente. Voglio ricordare che su 3800 minori sbarcati a Lampedusa nei giorni della cosidetta "primavera araba", sono 835 quelli scomparsi nel nulla - ha continuato l'Onorevole - Il documento di cui sono relatrice confermerà anche che nei nostri porti hanno avuto luogo respingimenti di minori, per lo più afghani. Impossibile stimare la dimensione del fenomeno, ma è fuori di discussione che ciò sia avvenuto o avvenga. Al riguardo le interrogazioni da me presentate alla camera e indirizzate al ministro Maroni non hanno mai avuto risposta". Sul tema s'intendono avviare sollecitazioni governo in carica.
"La rete Primo marzo sosterrà attivamente tali proposte. I Cie sono luoghi in cui sistematicamente si attua una violazione dei diritti umani: rappresentano un business poco trasparente e si sono rivelati inefficaci dal punto di vista sicuritario - sostiene Cécile Kyenge , responsabile nazionale del primo marzo - Denunciamo questo approccio repressivo verso l'immigrazione nello spirito della Carta mondiale dei migranti basata sulla libera circolazione delle persone, e ne chiediamo la chiusura immediata a livello europeo anche con la stesura di un rapporto nazionale da portare a conoscenza delle istituzioni europee. Su questi temi scenderemo in piazza il primo marzo con un copri-passaporto dove riporteremo il primo e l'ultimo articolo della carta che citano i diritti di circolazione e scelta di residenza del migrante, nonché l'impegno nel contribuire alla scomparsa delle logiche d'esclusione e segregazione per avviare, invece, la promozione di un mondo solidale".
Primo Marzo Sciopero degli Stranieri - Ufficio Stampa