È passato appena un anno e mezzo da quando, alla fine del 2016 e in concomitanza con l’elezione di Donald Trump, l’attenzione mondiale si è rivolta alle fake news: un fenomeno per il quale allora non esistevano studi approfonditi e nemmeno un vocabolario adeguato che potessero descriverlo.
In pochi mesi ci siamo familiarizzati con le bolle di filtraggio e le camere dell’eco. E il termine fake news si è talmente diffuso ed espanso da consumarsi, fino a perdere il suo senso proprio.

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