Può l’economia sociale e solidale (SSE) migliorare il futuro del lavoro in un momento storico nel quale sempre più persone sono alla ricerca di lavoro; le disuguaglianze economiche sono più evidenti che mai e i cambiamenti economici, tecnologici e demografici minacciano la riduzione di opportunità di lavoro dignitose? L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha chiesto ad Euricse di rispondere a questa importante domanda, basandosi sia sulle sue ricerche che su evidenze empiriche. (Scopri di più su: Euricse.eu)

Da questo lavoro ne è risultato l’articolo “Economia sociale e solidale ed il futuro del lavoro” il quale è stato recentemente pubblicato sul sito internet di ILO e sarà presentato all’Accademia di Economia Sociale e Solidale che si terrà a breve in Lussemburgo.

Carlo Borzaga, Gianluca Salvatori e Riccardo Bodini sono gli autori di questo articolo che raccoglie il lavoro che i ricercatori di Euricse hanno condotto negli ultimi anni su questa tematica. La prima parte dell’articolo presenta gli andamenti più significativi che interessano il mondo del lavoro attuale, in modo particolare analizzando, da una parte, il modo in cui le tecnologie e le automazioni stanno sostituendo le persone ed i settori meno colpiti da questo fenomeno e, dall’altra, quelli che hanno più probabilità di crescita nell’immediato futuro (per esempio i servizi alle persone).

In questo contesto è stata posta particolare attenzione all’Economia Sociale e Solidale (SSE) come soluzione per aiutare ad indirizzare alcuni di questi cambiamenti. Infatti, mentre l’SSE include un universo diversificato ed eterogeneo di modelli e metodi organizzativi, i principali attori all’interno delle SSE condividono una serie di caratteristiche comuni che li rendono ideali per affrontare alcune delle tematiche fondamentali legate al futuro del lavoro.

L’articolo quindi esamina i principali argomenti teorici e le dimostrazioni empiriche riguardo le caratteristiche e al ruolo delle organizzazioni SSE, prestando particolare attenzione alle loro implicazioni per la creazione e al mantenimento di un lavoro dignitoso.

L’analisi dimostra che le organizzazioni SSE possono, infatti, contribuire a creare e mantenere l’occupazione nei settori tradizionali e possono promuovere un lavoro decoroso assegnando posti di lavoro sicuri e di qualità professionale, facilitando l’ingresso femminile nella forza lavoro, integrando i lavoratori svantaggiati e aiutando la transizione dall’occupazione informale all’occupazione formale.

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