Quando la salute diventa un bene che non tutti i cittadini si possono permettere, viene violato uno dei diritti umani fondamentali. Purtroppo accade sempre di più anche in Italia. (Scopri di più su: Soleterre.org)

E’ quanto emerge dal recente “Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute” che dice che nell'ultimo anno 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie per ragioni economiche; 13 milioni hanno sperimentato difficoltà economiche e una riduzione del tenore di vita per far fronte a spese sanitarie di tasca propria; 7,8 milioni hanno dovuto utilizzare tutti i propri risparmi o indebitarsi con parenti, amici o con le banche; 1,8 milioni sono entrati nell'area della povertà.

In un Paese dove diminuiscono gli investimenti pubblici nella salute e le disuguaglianze sociali tra nord e sud determinano una grave disparità nell’accesso alle cure, il 35,5% degli italiani si dice insoddisfatto della sanità pubblica.
  • Qui trovate invece il Dossier “Salute è giustizia sociale” che Soleterre ha pubblicato sulla base dell’esperienza accumulata in questi anni di lavoro e che analizza come la salute sia globalmente diventata un diritto per pochi e cosa fare per invertire la tendenza e assicurare benessere psico-fisico e cure adeguate a tutte e tutti.

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