Con il 2017 le grandi imprese avranno l’obbligo di fornire anche informazioni non finanziarie, mentre il Benessere equo e sostenibile entra nella finanza pubblica. La rendicontazione della sostenibilità è dunque un passo avanti da custodire e da promuovere. (Scopri di più su: AggiornamentiSociali.it)
Due novità normative del 2017 segnano un avvicinamento tra il mondo della finanza e dei bilanci, sia pubblici sia delle grandi imprese private for profit, e quello della preoccupazione per la sostenibilità ambientale e sociale. Imprese e gruppi di grandi dimensioni dovranno infatti comunicare anche informazioni di carattere non finanziario, legate agli impatti sociali e ambientali della propria azione, oltre alla gestione del personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione, mentre il DEF (Documento di economia e finanza) – nel quale ogni anno il Governo italiano traccia il quadro della situazione della finanza pubblica e dichiara gli obiettivi di politica economica che intende perseguire – ha preso in considerazione per la prima volta degli indicatori di Benessere equo e sostenibile, legando la valutazione di politiche economiche e finanziarie anche a fattori di sostenibilità sociale e ambientale.

Si tratta di novità che, per la loro tecnicità, difficilmente finiscono in prima pagina, anche se la normativa riguardante il mondo delle imprese ha ricevuto una certa attenzione da parte della stampa specializzata. Vale però la pena soffermarsi a riflettere su di esse, che peraltro si inseriscono in linee consolidate: quella della responsabilità sociale d’impresa e quella della ricerca di indicatori di sviluppo alternativi o complementari al PIL (Prodotto interno lordo).

Queste novità normative testimoniano la penetrazione dei valori alla base di queste linee di ricerca e di impegno, indicando che è in atto un cambiamento culturale. Al momento registriamo i segnali, senza garanzie che si tratti di un effettivo progresso. Per questo serve un deciso impegno da parte di tutti e, come vedremo, in modo particolare del Terzo settore e della società civile, istituzioni ecclesiali e comunità religiose comprese. Prima di arrivare a esprimere qualche elemento di valutazione prospettica è indispensabile fare la fatica di mettere a fuoco le novità, visto che in ambito sia pubblico sia privato ci troveremo presto di fronte a bilanci al cui interno compaiono grandezze espresse in unità di misura diverse dai milioni di euro.


1. Il mondo dell’impresa privata

Per quanto riguarda il mondo dell’impresa privata, in particolare di grosse dimensioni, ci troviamo di fronte a una iniziativa che trae origine dall’Unione Europea e incontra una domanda crescente e spesso insoddisfatta di alcune componenti del settore della finanza e della gestione degli investimenti.

a) La nuova normativa

Il decreto legislativo n. 254 del 30 dicembre 2016 opera il recepimento all’interno della legislazione italiana della Direttiva europea 2014/95/UE, intervenuta a modificare la normativa previgente in materia di «comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni». In base alle nuove disposizioni, a partire dal 2017, una serie piuttosto ampia di soggetti economici sarà obbligata a redigere una «dichiarazione individuale di carattere non finanziario» (D.Lgs. n. 254/2016, art. 3), contenente informazioni riguardanti l’impatto ambientale e sociale della gestione dell’impresa e gli strumenti adottati per prevenire le discriminazioni e combattere la corruzione (attiva e passiva).

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