• CALL FOR EDUCA. VII edizione, 15 – 16 -17 aprile 2016, Rovereto (Tn). L’educazione è bene comune e responsabilità di tutti.
In questa prospettiva EDUCA, la manifestazione volta a rimettere l’educazione al centro dell’attenzione collettiva, si pone come evento culturale aperto non solo nella fruizione, ma anche nella progettazione. Fin dalla prima edizione del 2008, infatti, il programma del festival (promosso da Provincia autonoma di Trento, Università degli studi di Trento e Comune di Rovereto e organizzata da Con.Solida) è frutto di una costruzione collettiva cui partecipano organizzazioni pubbliche e private, enti culturali, istituzioni e gruppi informali che vivono quotidianamente l’educazione come passione per il futuro, come leva per il benessere individuale e collettivo e per la coesione sociale. Anche quest’anno in vista della VII edizione che si terrà dal 15 al 17 aprile a Rovereto, il Comitato promotore di EDUCA invita tutti coloro che sono interessati a evidenziare prospettive, offrire riflessioni, segnalare esperienze e pratiche educative da rappresentare poi all’interno del festival attraverso seminari, presentazioni di libri, laboratori e spettacoli. Il festival sarà così occasione per valorizzare una pluralità di esperienze e sperimentazioni maturate attorno e dentro ai luoghi – anche inediti – dell’educare e del vivere comune: la famiglia e la scuola innanzitutto, ma poi anche i contesti associativi e lavorativi, gli spazi vitali dentro le città e i paesi, gli ambiti sportivi e culturali e così via.

La sfida è cercare le condizioni, i processi, i dispositivi formativi ed educativi che mettano in condizione le persone sia di dispiegare la propria umanità sia di dotarsi di nuove chiavi di lettura e nuovi sguardi, di elaborare inediti approcci e modalità di relazione, di condividere possibilità ed esperienze.


IL TEMA: LIBERTÀ E REGOLE

Rimanendo nel solco tracciato nel 2015 con il tema “Desiderio e Conflitto”, il Comitato ha scelto di continuare a focalizzare l’attenzione sugli elementi costitutivi del processo educativo chiamando tutti – ciascuno con le proprie esperienze, competenze e saperi – al confronto. Lo scorso anno il festival con i suoi ospiti ha contribuito a dare qualche risposta, risolvere qualche dubbio, ma, come giusto che sia, ha soprattutto generato nuove domande. Il desiderio del Comitato promotore ora è di andare ancora più in profondità e nel contempo elevare ulteriormente lo sguardo ponendo al centro altri due elementi fondanti dell’educare e del vivere: LIBERTÀ E REGOLE.

La cultura occidentale si basa sul valore della libertà inevitabilmente legata alla definizione di regole, concetti sui quali hanno riflettuto per secoli filosofi, letterati e religiosi. Valori per i quali hanno combattuto migliaia di donne e uomini. Idee fondanti del vivere comune che oggi rischiano di essere date per scontate. Le notizie che appaiono tutti i giorni sulla stampa dimostrano invece che non sono affatto condizioni garantite a tutti, né assicurate in ogni situazione del vivere e in ogni parte del mondo. Il rischio poi è che oggi siano percepiti come elementi astratti e distanti: il significato che si dà a libertà e regole impatta invece sulla vita quotidiana, si manifesta nelle esperienze familiari, dentro la scuola, al lavoro, nei contesti associativi e nella comunità. Libertà e regole riguardano l’io e il noi, noi e il mondo; le relazioni tra uomini e donne, tra culture e religioni diverse, il rapporto con la natura, l’economia, la spiritualità, la giustizia e la democrazia. Il contesto divenuto globale – globalità che si vive anche nella prossimità: nei paesi, nei quartieri in tutti i contesti sociali – richiede oggi di interrogarsi nuovamente sul loro significato e di farlo in chiave educativa perché queste parole esprimono la visione del mondo e dell’altro.

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