Ogni giorno milioni di persone si impegnano e partecipano per un Paese più giusto e solidale, perché credono che fiducia e voglia di investire sul futuro ripartano se si realizza una rete di politiche e servizi per l’infanzia, gli anziani, le famiglie, per la lotta a ogni forma di esclusione e povertà. Perché nei Paesi dove c’è più Welfare c’è più crescita e sviluppo. (Scopri di più su: http://www.forumterzosettore.it/2015/10/17/il-futuro-e-sociale-diamo-forza-al-welfare/)

Nei mesi di ottobre e novembre si svolgeranno, sui territori, gli eventi organizzati dai Forum regionali del Terzo Settore. Per informazioni segui la pagina degli incontri regionali.

Programma del 3 novembre, Roma. Porta Futuro – via Galvani 108. Ore 9.30 alle 14.00:
  • I lavori apriranno con i saluti del Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri.
  • Stefano Tassinari, Coordinatore della Consulta Welfare presso il Forum introduce le proposte per “Il Futuro è sociale. Diamo forza al welfare”.
  • Segue l’intervento di Cristiano Gori, docente di Politica Sociale all’Università Cattolica di Milano.
  • In chiusura il confronto nel merito con le Parti Sociali e gli interlocutori istituzionali.
Segui l’evento anche sulla pagina Facebook e su Twitter (@forumterzosett) con l’hashtag #ilfuturoèsociale.

Materiali:

APPELLO. "Il futuro è sociale. Diamo forza al welfare"

Cittadini attivi per il welfare sociale

Ogni giorno milioni di persone si impegnano e partecipano attivamente:
  • per un Paese più giusto e solidale, a partire dal rispetto verso coloro che più stanno pagando i costi della crisi e che rischiano di non avere più diritto ai propri diritti
  • perché credono che la fiducia e la voglia di investire sul futuro riparta se, col concorso di tutta la comunità, si realizza una rete di politiche e servizi per l’infanzia, gli anziani, le famiglie, per la lotta a ogni forma di esclusione e povertà.
Nei Paesi dove c’è più Welfare c’è più crescita e sviluppo. A partire da questo impegno per comunità attive e solidali, del quale è protagonista il mondo del Terzo Settore, chiediamo di:


1. Investire nel welfare. Da Sud a Nord

Si costruisca insieme, istituzioni e forze sociali, un piano nazionale che superi i tanti e diseguali sistemi regionali e si stanzino risorse certe e stabili (praticamente dimezzatesi negli anni di crisi), che insieme al Fondo Politiche Sociali arrivino gradualmente in alcuni anni a un incremento complessivo dello 0,9% di Pil (15 mld€), senza tagliare altre risorse ai Comuni, per sostenere:
  • la lotta alla povertà assoluta attraverso una misura attiva quale il REIS (Reddito di inclusione sociale)
  • l’infanzia e adolescenza
  • la disabilità e nonautosufficienza, vincolando la sanità all’integrazione sociosanitaria
  • l’immigrazione: asilo, integrazione, cittadinanza
  • le famiglie

2. Garantire i livelli essenziali delle prestazioni

Si costruisce dignità, si rispetta la Costituzione e non si sprecano i soldi solo definendo e rendendo esigibili i livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna dare obiettivi a ogni servizio, adottando adeguati strumenti di verifica, monitoraggio, controllo. Inoltre occorre mettere in rete le innovazioni che già si realizzano sul territorio.


3. Far crescere il lavoro sociale

Riconoscere il lavoro sociale garantisce un welfare migliore e nuova occupazione. Serve aiutare le famiglie nel ricorso al lavoro di cura o educativo regolare anche prevedendo maggiori detrazioni e agevolazioni fiscali (“social bonus”).


4. Partecipare alla programmazione e all’organizzazione nazionale e locale del welfare

Volontariato, associazionismo e imprenditorialità sociale siano partner attivi delle politiche pubbliche, non semplici fornitori al costo più basso possibile e con ritardi nei pagamenti. Istituzioni e Terzo Settore devono promuovere insieme una reale partecipazione delle persone e della comunità nella programmazione, progettazione, realizzazione, monitoraggio e verifica dei servizi.


5. Trasparenza

Partecipazione, trasparenza ed eticità sono la vera lotta contro ogni forma di spreco, di speculazione, di corruzione, di clientelismo e di finto Terzo Settore. L’impegno alla trasparenza riguarda tutti gli attori coinvolti, quindi anche le Pubbliche Amministrazioni.

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