Il gruppo di esperti del Ministero del Lavoro sta predisponendo le linee guida per la valutazione dell’impatto sociale. Le varie tesi e gli approcci diversi cominciano a convergere verso alcuni principi comuni e una convinzione di fondo: le linee guida non dovranno costituire uno standard rigido al quale gli enti del terzo settore saranno obbligate ad adeguarsi bensì uno strumento di lavoro adattabile. (Scopri di più su: Euricse.eu)

La legge di riforma del Terzo settore è stata approvata nel giugno del 2016 ma la sua applicazione, come è noto, dipende dall’approvazione di una serie di decreti attuativi. Ad oggi solo quello sul servizio civile ha concluso l’iter, mentre il lavoro è ancora in corso su altri fronti.

Tra questi, quello relativo alla predisposizione di linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore. Luigi Bobba, il sottosegretario del Ministero del lavoro che ha impostato e seguito tutto il percorso della legge delega, ha costituito un gruppo di lavoro presieduto da Stefano Zamagni e composto da una ventina di esperti. Del gruppo fa parte anche anche Euricse che ha contribuito con il testo qui riportato.

Dopo due riunioni le varie tesi e gli approcci diversi cominciano a convergere verso alcuni principi comuni e una convinzione di fondo: le linee guida non dovranno costituire uno standard rigido al quale gli enti del terzo settore saranno obbligate ad adeguarsi bensì uno strumento di lavoro adattabile, che servirà ad ogni organizzazione a def
inire, con una certa autonomia e nel rispetto di metodi condivisi, la propria rendicontazione sociale e la propria valutazione dell’impatto sociale.

Anche favorendo un utilizzo del risultato di questi processi a fini di autoapprendimento e miglioramento organizzativo. L’efficacia di un processo di valutazione dell’impatto sociale dipende infatti dalla capacità di mediare tra esigenze diverse:
  1. l’accountability, indispensabile per generare e mantenere la fiducia da parte della comunità sociale alla quale le attività si indirizzano,
  2. la messa a disposizione delle organizzazioni di Terzo settore di strumenti adeguati per monitorare il progresso delle proprie attività e eventualmente predisporre correttivi, e
  3. la misurazione dei risultati,richiesta da finanziatori e investitori.
Entro il mese di maggio il lavoro del gruppo di esperti dovrebbe concludersi, e sarà il momento di commentare più analiticamente i suoi esiti.

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