In attesa del report annuale sul 2016 del Global Impact Investing Network (GIIN) che monitora il settore, il punto sul social impact investing tra conferme e novità. (Scopri di più su: IlPuntoPensioniELavoro.it)
Nel Terzo Quaderno di Approfondimento a cura di Assoprevidenza e Itinerari Previdenziali dedicato agli investimenti a impatto sociale sono stati illustrati alcuni degli strumenti finanziari disponibili (prestiti bancari sociali, Crowdfunding, Social Impact Bonds..) e qualche esempio quale il Sistema Integrato dei Fondi (SIF) istituito nel 2009 nell’ambito del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa.

In attesa del report annuale sul 2016 del Global Impact Investing Network (GIIN) che monitora il settore è possibile segnalare qualche novità. Innanzitutt, a inizio 2016, il Governo francese ha promosso l'innovazione nell'erogazione dei servizi sociali introducendo i Contrat à Impact Social. Si tratta di un meccanismo di finanziamento che rappresenta l'adattamento francese ai “social impact bond” anglosassoni. Questi contratti sono strumenti di “Pay for Success” nei quali la Pubblica Amministrazione si impegna a rimborsare, ed eventualmente anche a premiare, gli investimenti in programmi sociali gestiti e finanziati da privati in proporzione al raggiungimento dei risultati sociali prefissati e in seguito alla misurazione dell’impatto sociale prodotto.

L’obiettivo, quindi, è la realizzazione di progetti innovativi che generino risparmi per il governo, lasciando sopportare il rischio finanziario agli investitori privati.

Rappresentano quindi una via intermedia nel welfare fra “tutto Stato" e "tutto mercato" basata sull’assunto di un ritorno per gli investitori anche attraverso la propria immagine. Il tutto nell’ottica di un nuovo modello economico che indica, per le aziende, il patrocinio ai contratti ad impatto sociale quale leva aggiuntiva per l’innovazione.

A quasi un anno dal lancio dei Contrat à Impact Social sono stati firmati 2 Contrat, mentre altri 3 progetti sono in fase di contrattualizzazione.

Nel 2016, sono stati raccolti dal Comitato di Selezione 38 proposte di progetti: oltre ai 5 soprariportati, il Comitato ha selezionato altre 6 proposte ritenute valide per il loro alto livello di innovazione e per l’avanzato grado di sviluppo. Per questi progetti è in corso un’ulteriore istruttoria onde verificare le condizioni per l’attivazione di contratti su queste sperimentazioni che coinvolgeranno la Pubblica Amministrazione, l’organizzazione sociale ed un finanziatore privato.

Da sottolineare come la maggior parte di queste proposte riguardi uno dei maggiori problemi dell’Europa, vale a dire l’alto livello di disoccupazione:
  • Aitre propone agli inquilini delle proprie residenze sociali un programma di aiuto nella ricerca di un lavoro stabile;
  • Cravate Solidarie vuole creare un ambiente, riservato a chi è in cerca di un lavoro, dove prepararsi per i colloqui ed eventualmente trovare abiti e strumenti adatti ai colloqui di lavoro;
  • Wimoov intende creare un portale on line dove esperti offrono un aiuto via telefono o internet per facilitare l’accesso al mercato del lavoro;
  • Solidarités Nouvelles punta ad inserire una fascia di disoccupati in un programma di impieghi socialmente utili per facilitare il loro reinserimento nel mondo del lavoro.
Vi sono, in ogni caso, altre tipologie tipo il progetto presentato da Medicins du Monde per creare un’alternativa al carcere per i detenuti con gravi problemi psichici o fisici tramite alloggi e servizi dedicati; Action Tank Enterprise & Pauvreté, invece, punta a restaurare 20 strutture abitative degradate con oneri contenuti per gli attuali residenti.

Il termine per inviare le proposte è scaduto il 1° febbraio, mentre il Comitato di Selezione dovrà approvare entro il 30 marzo i progetti ritenuti adatti a divenire dei Contrat à Impact Social.

Una volta firmato il Contrat, l’investitore privato potrà erogare i fondi per sostenere il programma, mentre un ente esterno valuterà i risultati sociali dell’iniziativa e in caso di successo la Pubblica Amministrazione rimborserà l’investitore.

Anche la Comunità Europea è intervenuta a sostegno degli investimenti ad impatto sociale introducendo, nell’ambito del piano Junker per lo sviluppo degli investimenti, l’European Fund for Strategic Investments – Equity Instruments, lanciato dalla Commissione Europea, insieme allo European Investment Fund – EIF e alla Banca Europea per gli Investimenti.

Questi nuovi strumenti si basano sull’assunto che avere un obiettivo sociale non esclude un ritorno economico. In merito, l’EIF indica l’accesso ai capitali necessari per avviare e sviluppare l’azienda un ostacolo rilevante che impone alle imprese sociali il ricorso ad altri tipi di finanziamenti che variano dai contributi pubblici ai fondi privati.

L’EFSI-Equity Instrument si propone, pertanto, di sostenere gli investimenti ad impatto sociale introducendo innovativi strumenti rivolti ad intermediari finanziari per favorire la crescita delle imprese sociali che negli ultimi anni hanno generato sia un positivo impatto sociale che un rendimento economico.

I tre strumenti introdotti dall’EFSI-Equity Instruments sono focalizzati sui diversi stadi di crescita delle imprese:
  1. Investimenti in fondi rivolti ad incubatori e acceleratori, riservati allo sviluppo iniziale delle imprese;
  2. Investimenti comuni con “business angels”, per ogni periodo di vita dell’impresa;
  3. Investimenti in schemi di Payment-by-Results/Social Impact Bond.
L’invito rivolto agli intermediari finanziari che operano con questa tipologia di imprese rimarrà aperto fino a maggio 2018. L’ammontare massimo di ogni investimento è fissato in 50 milioni di euro e deve consistere in un cofinanziamento variabile da un minimo del 7.5% ad un massimo del 50%.

Questo intervento mira a rafforzare il focus sociale del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI) che favorirà il raggiungimento degli obiettivi europei per una crescita sostenibile ed inclusiva.

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