A partire dalla seconda metà del ventunesimo secolo, il concetto di innovazione sociale fa prepotentemente il suo ritorno nel dibattito globale sullo sviluppo economico e sociale. (Scopri di più su: Generatività.it)
L’attenzione crescente rivolta da governi ed istituzioni all’innovazione sociale testimonia, però, solo in parte la portata del dibattito. Se, per un verso, paesi come Stati Uniti e Regno Unito e istituzioni come l’Unione Europea individuano, soprattutto a partire dal 2008, il potenziale di questo concetto – avviando una serie di interventi e di sperimentazioni politiche atte a sostenerne la diffusione e la traduzione in pratiche – per un altro verso, proprio le pratiche emergenti a livello locale e, in particolare, a livello urbano, contribuiscono a sostenere ulteriormente la popolarità globale dell’innovazione sociale. Città come New York oppure, per quanto riguarda l’Italia, come Torino e Milano, hanno infatti avviato programmi sperimentali mirati al sostegno di idee di innovazione sociale provenienti dal territorio, sia attraverso l’accompagnamento che il finanziamento.

Va poi considerato che il concetto di innovazione sociale, in prospettiva storica, risulta emergere ciclicamente in relazione ai periodi di crisi (Godin, 2012; Busacca, 2013). Se, infatti, una parte della recente riflessione sulla innovazione sociale si è limitata ad assumere il concetto come radicalmente nuovo e, soprattutto, come geneticamente legato alla crisi del 2008, è importante sottolineare come discorsi e pratiche legate all’innovazione sociale abbiano segnato anche epoche storiche passate, a loro volta attraversate da trasformazioni e mutamenti di tipo sociale, economico, politico e tecnologico. In questo senso, quella dell’innovazione sociale sembra presentarsi più come una questione storicamente aperta e ciclicamente emergente piuttosto che come una teoria costruita attorno a concetti ben definiti e condivisi una volta per tutte.

Per questo motivo può essere particolarmente significativo inquadrare il dibattito analizzando alcune definizioni formulate negli ultimi anni a livello accademico, individuando così i principali snodi attorno a cui oggi ruota la questione. In particolare, il presente contributo, dopo aver identificato quattro definizioni di innovazione sociale supportate da quattro approcci tra i più rilevanti a livello internazionale, cercherà di farle dialogare, individuando nella capacità di introdurre un’innovazione, di rispondere a bisogni sociali insoddisfatti e di trasformare le relazioni sociali alla base di questi bisogni le tre dimensioni comuni ai diversi approcci. Allo stesso tempo il contributo metterà in evidenza la fragilità delle definizioni analizzate e, attraverso un confronto con il concetto di generatività sociale, suggerirà la possibilità di integrare il concetto di innovazione sociale con l’approccio delle capacità di Amartya Sen e Martha Nussbaum, approccio che potrebbe meglio qualificare il concetto, altrimenti troppo vago e flessibile.

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