Tre quarti degli 800 milioni di persone che vivono in stato di povertà assoluta nel mondo si trovano in aree rurali. Solo ad un quinto delle comunità rurali e popolazioni indigene del mondo vengono riconosciuti titoli di proprietà della terra. Vi è un incremento di episodi di espropri forzati, violenze e omicidi nei territori in cui queste popolazioni abitano e da cui traggono sostentamento. (Scopri di più su: CaritasItaliana.it)

A questo dramma Caritas Italiana dedica il primo Dossier Dati e Testimonianze (DDT) del 2017 dal titolo "Ripartire dalla terra. Dalla povertà rurale a nuove politiche per lo sviluppo" (.pdf), nel quale sono riportate anche le proposte per intervenire su questo problema.

Papa Francesco in più occasioni ha sottolineato la centralità della "Madre Terra", ad esempio nell’enciclica Laudato si’, in cui la descrive come la casa comune dell’intera umanità, o durante la 47a Giornata mondiale della Pace quando ha ricordato come «il settore agricolo è il settore produttivo primario con la vitale vocazione di coltivare e custodire le risorse naturali per nutrire l’umanità… di fatto, è un dovere cogente che si utilizzino le risorse della terra in modo che tutti siano liberi dalla fame. Le iniziative e le soluzioni possibili sono tante e non si limitano all’aumento della produzione. È risaputo che quella attuale è sufficiente, eppure ci sono milioni di persone che soffrono e muoiono di fame e ciò costituisce un vero scandalo».

Il Dossier dedica anche un focus specifico alla situazione di Haiti, Paese fortemente rurale e colpito da un terribile terremoto il 12 gennaio 2010. «La maggior parte degli haitiani - ricorda il DDT - vive di sussistenza e le prime fonti di sostentamento sono agricoltura e allevamento. Lo sviluppo in ambito rurale richiede interventi multisettoriali accompagnati da politiche inclusive. È fondamentale coinvolgere i più emarginati con investimenti mirati che possano migliorare gli effetti di una rapida trasformazione strutturale in termini di equità nella distribuzione dei benefici da essa generati».

Il Dossier, il primo del 2017, segue i 21 già pubblicati a partire dal gennaio 2015 e dedicati a molteplici tematiche e Paesi, tutti consultabili nella specifica sezione.

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