Lancio del Rapporto UNFPA. Lo stato della popolazione nel mondo 2016. “10 anni. Il nostro futuro dipende da queste ragazze.”

Roma. È stato presentato ieri a Roma, presso la Sala Stampa Estera, il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2016 di UNFPA, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, in collaborazione con AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo, che cura il lancio in Italia e la successiva edizione italiana del rapporto. Focus dell'annuale report demografico dal titolo: “10 anni. Il nostro futuro dipende da queste ragazze” sono le bambine, provenienti da tutto il mondo, i cui volti sorridono in copertina.

"Queste bambine sono il volto del nostro futuro – spiega Mariarosa Cutillo, Chief of Strategic Partnerships di UNFPA - La piega che le loro vite prenderanno dipenderà dalle potenzialità che potranno esprimere se noi, organizzazioni internazionali e non governative, attori pubblici e privati e soprattutto i governi del mondo, le metteremo in condizioni di farlo. La loro storia misurerà l'efficacia dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Non avremo una seconda opportunità. È un appuntamento che non possiamo mancare ".

Le bambine che oggi hanno 10 anni – circa 60 milioni nel mondo, di cui più della metà in paesi dell'Asia e del Pacifico - sono il punto di partenza per la realizzazione dell’Agenda 2030. I dati che UNFPA ci fornisce sono evidenze che non possiamo più trascurare: ogni giorno circa 47.700 ragazze che hanno meno di 17 anni si sposano, andando incontro a un alto rischio di gravidanze precoci. Circa 9 bambine su 10 abitano in regioni poco sviluppate del mondo e nonostante i passi avanti fatti in questi anni, il numero di quelle escluse dall'educazione primaria è più alto di quello dei coetanei maschi. Un divario che aumenta esponenzialmente se si considera l'educazione secondaria. Inoltre, indipendentemente dal continente in cui è nata, una bambina di 10 anni ha il doppio delle possibilità di suo fratello di doversi occupare di lavori domestici non remunerati. Condizioni di disparità che concorrono ad alimentare un altro dato allarmante: oggi, nel mondo, il suicidio è la principale causa di morte tra le adolescenti comprese tra i 15 e i 19 anni.

Maria Grazia Panunzi, presidente di AIDOS, spiega come “solitamente il Rapporto UNFPA, oltre a denunciare situazioni e problematiche complesse legate ai fenomeni demografici, dà delle chiavi di lettura che aiutano a comprendere meglio la realtà e i fenomeni che riguardano donne e ragazze”. Ma in particolar modo quest'anno, prosegue Panunzi, “ci dà una possibilità in più: immaginare come sarà il mondo tra 15 anni, ossia nel 2030, quando la comunità internazionale dovrà verificare il raggiungimento o meno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che compongono l’Agenda 2030, adottata ormai lo scorso anno, dall’assemblea generale delle Nazioni Unite e che ricordiamo ha una sua peculiare ambizione, ovvero l'essere universale.”

E l'Italia? Gli Obiettivi di sviluppo riguarderanno ovviamente anche il nostro Paese.

Pietro Sebastiani, direttore generale per la cooperazione allo sviluppo, sottolinea l'attenzione data dalla cooperazione italiana alle bambine e alle adolescenti, “renderle protagoniste e agenti di cambiamento è la chiave per lo sviluppo sostenibile dell'intero pianeta, senza dimenticare il sostegno necessario alle donne e bambine migranti e rifugiate che il nostro paese sta dando e continuerà a dare in futuro”.

Gli fa eco l'onorevole Sandra Zampa, vicepresidente commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, che conclude la conferenza dipingendo il ritratto di chi sono oggi nel nostro paese le bambine che hanno dieci anni, “sono tante e diverse ma se qualcuna avrà grandi opportunità altre ne avranno pochissime, l'avanzamento della povertà ha colpito il mondo intero e anche il nostro paese, per questo un'agenda universale era necessaria”. L’immagine restituita da Zampa ricorda come una di queste bambine in Italia è probabilmente di origine straniera e sarà una giovane donna che domani potrà contribuire al benessere del nostro paese “per immaginare un mondo”, conclude Zampa “in cui la parità di genere sia realtà e le bambine possano realizzare i propri desideri”.

Il Rapporto è stato presentato in contemporanea mondiale in oltre 100 città tra cui Londra, Parigi, Madrid, Ginevra, Stoccolma, Berlino, Washington, New York, Bangkok, Johannesburg, Città del Messico.

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